PIE’ VELOCE
C’aveo ‘n amico, detto “pie’ veloce”,
che ‘n gioventù era ‘osì arapato
da risulta’ ‘n popo’ troppo precoce:
‘un facea ‘n temp’a parti’ ch’era arivato.
Ni bastava strusciassi appena appena
in valche ballo lento, da talocchi.
Se po’ l’acciuccignava a mano piena
alla’ ni si piegavano ‘gginocchi
e ‘un istava più ritto, e le’ rideva.
Al cinema c’andava carìato,
e vando a sbaciucchialla la stringeva,
partiva nel silenzio ‘n ululato
e lu’, col tremolazzo, si scoteva.
Col cresce dice ch’abbia rimediato:
vando dovea ‘ncontra’ chi ni piaceva
c’andava col cencino già strizzato.
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