Parco pubblico chiuso per un giorno. Paura per un nido di calabroni

Secondo quanto spiega il sindaco, era dentro il fusto di un albero. Provvidenziale la segnalazione di una mamma

Parco pubblico chiuso per un giorno. Paura per un nido di calabroni

Parco pubblico chiuso per un giorno. Paura per un nido di calabroni

Paura per i nidi di bofonchi o anche chiamati calabroni. E’ successo venerdì pomeriggio a Porcari, in un giardino pubblico, nel parco denominato "Fiamme Gialle", con nidi bene in evidenza, segnalati dalle mamme che portano in quel sito i loro figli a giocare. La questione è stata presa subito in considerazione dal Comune che ha recintato l’area affiggendo il cartello dell’ufficio tecnico manutentivo settore lavori pubblici, che invitava a prestare attenzione. In attesa di disinfestazione che è puntualmente arrivata il sabato e che ha permesso di ritornare alla piena normalità e di poter riaprire il polmone verde, uno dei tanti situati nel paese famoso per la sua Torretta.

Con la primavera molti insetti stanno ritornando sulle piante. Ma anche gli... umani hanno voglia di stare nei parchi, in compagnia, all’aria aperta, dopo il periodo invernale e l’ultima fase umida, caratterizzata da molta pioggia. Soprattutto i bambini. Una mamma ha chiamato il primo cittadino per avvisarlo del pericolo.

Il sindaco, Leonardo Fornaciari, spiega cosa è accaduto: "Al Parco Fiamme Gialle, accanto al campetto da calcio recintato, era stato allestito un nastro rosso e bianco che indica il fatto che non si deve oltrepassare ed è necessario rimanere a distanza per evitare problemi. C’era un nido di bofonchi (calabroni) dentro il fusto di un albero. Abbiamo attivato la ditta specializzata che è intervenuta per la bonifica. Ringrazio la mamma che mi ha prontamente segnalato la situazione di pericolo, soprattutto per i bambini. Anzi, invito chiunque avvisti nidi di questo genere di informarci prontamente". I calabroni, vespe e api, appartengono alla famiglia degli Imenotteri. Il loro corpo termina con un pungiglione collegato ad una sacca all’interno del corpo e questo pungiglione contiene un veleno che non è insidioso in adulti e soggetti sani, ma può diventarlo in caso di bimbi e di chi è soggetto ad allergie.

Nelle vespe, al contrario delle api, il pungiglione è retrattile e liscio, per cui non rimane conficcato nella pelle e l’insetto può infliggere anche più punture ad uno stesso soggetto. Negli ultimi tempi gli agricoltori, come noto, hanno evidenziato anche la presenza, nelle campagne ma non solo, dei nidi della cosiddetta vespa velutina, anche questa assai pericolosa.

Massimo Stefanini