
Fabrizio Orlandini, scultore e orafo, vive la sua espressività soprattutto cogliendo della realtà i lati cosiddetti nascosti e che lui amplia appositamente per rivelarne quello che l’occhio normale spesso non riesce a individuare. Una scultura decisamente personale che si rivela spesso anche nella costruzione di preziosi gioielli a cui l’Orlandini si dedica ampliando il suo raggio di azione artistica.
Quel raggio di azione che sfrutta i valori sostanziali e ricorrenti della scultura stessa. L’Orlandini si è creato un proprio spazio in cui genera le sue creazioni da cui, per la forma antropomorfica, per le combinazioni plastiche, per l’intreccio emblematico di strutture viventi, sboccia la vita di una realtà inerte. Ecco allora, si potrebbe dire, il connubio fra forme vegetali o animali che passano vicendevolmente nell’umano e le combinazioni plastiche che ingigantiscono le fasce muscolari e le articolazioni della struttura, quasi una sorta di “irrealtà reale“ che la fantasia e lo spirito creativo condizionano nelle forme.
Tutte le sue opere necessitano di una lettura senza filtri che ci faccia compiere un viaggio misterioso, fitto di carica emotiva attraverso la memoria, il sogno, la nostalgia di una indubbia presenza. Tutte le sue sculture sono prive di qualsiasi contaminazione “vedutistica“ nel senso che non vogliono riproporre la realtà vera ma far rivivere quella apparente nata da una spinta interiore che analizzandola la rimanda a concetti di masse e dell’equilibro fra di esse. La natura ha rappresentato la prima fonte della scultura dell’Orlandini, ma dalla natura stessa, in particolare dalle figure di animali da cui parte spesso per esotismi e simbologie, l’artista lucchese approda ad una raffinata ricerca di plasticità trasformando gli arcani significati delle rappresentazioni in volti e personaggi impadronendosi graficamente dei loro simboli e trasportandoli sul materiale grezzo. Tanto che oggi l’Orlandini non conosce limiti di materiali: dalla pietra è passato al legno, ai metalli, alla resina, al marmo e al bronzo che oggi preferisce. Un artista a tutto tondo.
Mario Rocchi