MAURIZIO MATTEO GUCCIONE
Cronaca

San Luca, letti ultrabassi anti caduta. In Medicina per pazienti ad alto rischio

Dopo il successo della sperimentazione ne sono stati introdotti quattro. “Più sicurezza nel reparto“

Il personale del reparto di Medicina del “San Luca” insieme ai letti “ultra bassi” introdotti per pazienti ad alto rischio di caduta

Il personale del reparto di Medicina del “San Luca” insieme ai letti “ultra bassi” introdotti per pazienti ad alto rischio di caduta

L’ospedale San Luca ha visto entrare in funzione nel reparto di Medicina i cosiddetti letti “ultrabassi”, la cui funzione, una volta superata la fase di sperimentazione, è quella di rendere minimo il rischio di caduta accidentale dei pazienti. Un presidio tecnologico importante, destinato ai pazienti fragili, con limitata mobilità o che sono afflitti da disturbi cognitivi. A comunicarlo è la stessa Usl Toscana Nord Ovest che spiega la necessità di introdurre i nuovi letti.

"Dopo una sperimentazione iniziale di tre mesi che ha evidenziato l’efficacia e la rilevanza di questa tecnologia – si legge in una nota – la direzione medica dell’ospedale di Lucca e la struttura Sicurezza del paziente hanno promosso l’acquisto di quattro letti ospedalieri ultra bassi, destinati all’assistenza di pazienti ad alto rischio di caduta, accolti nella Medicina del San Luca; a conclusione della sperimentazione, sono adesso in uso grazie alla collaborazione di tutto il personale medico, infermieristico e oss del reparto, guidati dal direttore ad interim Giancarlo Tintori e dalla coordinatrice infermieristica Rosaria Cianelli".

La presenza al momento di 4 letti ultra bassi, rientra nell’impegno dell’azienda sanitaria finalizzata ad accogliere pazienti con problematiche particolari, e di conseguenza ad abbattere il rischio di eventuali traumi che possono verificarsi da cadute accidentali, tali da complicare l’evoluzione della degenza.

"Il rischio di cadute – dichiarano la coordinatrice Cianelli e il direttore Tintori – è uno dei fenomeni più pericolosi che possono avvenire in ospedale; purtroppo la condizione stessa del ricovero, oltre che l’allettamento prolungato, soprattutto in reparti caratterizzati da pazienti sempre più anziani, pluripatologici e che arrivano già dal domicilio con ridotte capacità motorie, favoriscono sempre più questo tipo di eventi: l’idea di adottare tali presidi, è nata osservando l’ambiente pediatrico, in cui l’utilizzo di letti montessoriani (appunto caratterizzato da un’altezza molto bassa, ndr) è diventata ormai una prassi, proprio per evitare le cadute dal letto dei neonati; analogamente, lavorando su elementi strutturali -come quello di introdurre la possibilità per il letto, al bisogno, di abbassarsi fino a pochi centimetri da terra".

Un’attenzione sulla centralità dei pazienti che va a incrementare di conseguenza il livello di sicurezza degli stessi. In atto, ancora, uno studio osservazionale con l’obiettivo di valutare i benefici clinici e assistenziali dati dai nuovi letti. Soddisfazione per quanto introdotto dall’Azienda sanitaria è espressa dal direttore del presidio ospedaliero Francesco Puggelli.

"Questa iniziativa – conclude il dirigente medico – conferma l’impegno dell’Azienda nel promuovere modelli di cura sempre più sicuri, personalizzati e basati sull’evidenza, a tutela del benessere e della dignità dei pazienti; in particolare il nostro ospedale, anche attraverso progetti come questo, dimostra la massima attenzione a migliorare l’assistenza dei pazienti lavorando al contrasto alle barriere e all’introduzione di soluzioni innovative, anche in un’ottica di umanizzazione e attenzione alla persona assistita". I dati dello studio sull’attivazione del nuovo presidio tecnologico, verranno presentati a novembre all’evento promosso dal dipartimento delle professioni sanitarie del Meyer – IRCCS, nella sede del Meyer Health Campus a Firenze.

Maurizio Guccione