Anziano ucciso al bar con un pugno, l’omicida confessa

Il ventenne arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso Luigi Pulcini nell’agosto dello scorso anno ha confermato la ricostruzione fatta dagli inquirenti di quella tragica mattina. E’ pronto al patteggiamento

Il luogo dell'aggressione mortale ad Altopascio. Nel riquadro la vittima Luigi Pulcini

Il luogo dell'aggressione mortale ad Altopascio. Nel riquadro la vittima Luigi Pulcini

Altopascio (Lucca), 25 aprile 2024 – Una confessione piena, confermando ogni aspetto della ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine nel corso delle indagini. Questo, in sostanza, l’esito dell’interrogatorio svolto dal pm Elena Leone al tribunale di Lucca, a Richard Balestra, poco più che ventenne, accusato dell’omicidio di Luigi Pulcini. I fatti risalgono allo scorso 6 agosto, quando Pulcini, 75 anni originario di Montemonaco (Ascoli Piceno) si trovava ad Altopascio, dove aveva vissuto. Stava facendo colazione all’esterno del bar “Il Buon Caffè” in piazza Umberto quando venne aggredito con un pugno al volto da un ragazzo che poi fuggì su un’auto insieme a una ragazza.

Pulcini rimase a terra, privo di sensi in un lago di sangue tra lo sgomento di coloro che avevano assistito alla scena. Il 75enne fu immediatamente ricoverato all’ospedale di Cisanello di Pisa. Ma quel colpo, sferrato con una violenza inaudita in volto, lo ridusse in condizioni disperate. Dopo dieci giorni, il 15 agosto, Luigi Pulcini morì. Richard Balestra, nato a Lucca e residente ad Altopascio, già nelle ore successive all’aggressione, il 6 agosto, andò coi familiari in caserma dai carabinieri dicendo di essere stato lui a tirare il pugno.

Tuttavia, spiegavano i Carabinieri, dette una versione dei fatti "che appariva evidentemente incongruente rispetto a quanto riferito da alcuni testimoni, aggiungendo dettagli fuorvianti al fine di rendere le indagini complesse e non addivenire all’accertamento di una sua piena responsabilità". Le indagini, però, anche grazie ad un testimone e alle impronte dattiloscopiche rinvenute sulla vettura di Balestra, hanno confermato l’identità dell’aggressore, chiarendo come si trattasse proprio di Balestra. Lo scorso 1 novembre i carabinieri hanno fatto irruzione nella casa del giovane, arrestandolo. A quel punto, in attesa di sviluppi, scattarono per Balestra gli arresti domiciliari, che sta tutt’ora scontando.

Ieri l’interrogatorio ha chiarito tutti gli aspetti. Il giovane ha confermato la ricostruzione fatta dagli inquirenti, motivando il suo gesto come una risposta a degli apprezzamenti fisici “volgari“ che Pulcini avrebbe rivolto alla sua fidanzata. A quel punto, accecato dalla rabbia, dopo aver già messo in moto l’auto, si è fermato, è sceso e ha colpito Pulcini con il pugno che gli è costato la vita. Poi la fuga in auto e il tentativo di cancellare le impronte dalla vettura, fino all’arresto. Tra le ipotesi, adesso, per il giovane c’è quella di riservarsi di presentare richiesta di riti alternativi.