Tutti noi, senza distinzione culturale e politica, abbiamo un padrone in comune, al quale dobbiamo sottostare e adeguarci: l’inquinamento, entità in apparenza invisibile, ma che, silenziosamente, opera contro la nostra salute. Da Capodanno, in ottemperanza alle norme regionali, il Comune farà scattare una stretta ai veicoli inquinanti, in modo da migliorare le condizioni dell’aria. Il sindaco, giustamente, ci invita alla collaborazione. Cosa, siamo sicuri, cui nessuno si sottrarrà. Per dovere ecologico e civico è, infatti, nell’interesse di ognuno contribuire alla riuscita dell’iniziativa. Sono ormai anni che si va avanti con queste periodiche restrizioni, senza tuttavia chiederci perché siamo arrivati a tanto, pur sapendo che l’inquinamento, a cominciare da quello provocato dalle emissioni di molte industrie, ci avrebbe danneggiato; un inquinamento che, unito a una forte e costante indisciplina civica e culturale, oltre l’aria, ci ha veduto inquinare, tramite diffusioni di sostanze mefitiche e discariche abusive, torrenti e fiumi. L’inquinamento dovuto ai veicoli è sopraggiunto tempo dopo, aggiungendosi a quello già in atto. Benessere industriale e progresso tecnologico, ci hanno prima discostato, poi fatto dimenticare, il nostro rapporto con la natura, che più di un rapporto, avrebbe dovuto essere un’intesa all’insegna del rispetto. Questo, purtroppo, non è avvenuto. Allora si ricorre alle restrizioni. Provvedimenti necessari, ma che poco inducono ad acquisire una presa di coscienza ecologica.
CronacaNuovo anno e norme contro l’inquinamento