
Amante dell’arte in tutte le sue sfaccettature, ha lasciato un cospicuo patrimonio immobiliare al Fondo Ambiente Italiano (Fai). Sono le disposizioni testamentarie del notaio Roberto Martinelli, 71 anni, di Altopascio, morto celibe e senza figli.
Conosciuto in tutta la Piana per la sua preparazione, ha voluto premiare questa Fondazione senza scopo di lucro nata nel 1975 per la tutela, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale attraverso l’apertura al pubblico dei beni storici o naturalistici ricevuti per donazione, eredità o comodato.
Martinelli è scomparso a Bologna il primo dicembre scorso e il testamento è stato pubblicato qualche giorno dopo. Adesso è in corso la procedura affinché il Fai manifesti l’accettazione. L’ufficialità di tutto ciò avverrà nei prossimi giorni.
Il professionista nel corso della sua vita aveva acquistato e collezionato reperti di ingente valore, arredi antichi, dipinti e molto altro, che sono distribuiti in una lussuosa dimora a Cortina d’Ampezzo, in una villa a Forte dei Marmi, in un palazzo in centro a Lucca, oltre ad altre proprietà nel livornese.
Un valore patrimoniale enorme e che si aggira intorno ai 10 milioni di euro.
Il Fai non è nuovo a ricevere in eredità immobili di pregio. Nel 1977 Emanuela Castelbarco, nipote di Arturo Toscanini donò al Fai il castello di Avio. Nel 1981 la famiglia Doria Pamphili concesse il borgo di San Fruttuoso a Genova, compresa l’abbazia benedettina del XIII secolo e 32 ettari di macchia mediterranea.
Ma sono solo alcuni esempi per le centinaia di persone che hanno deciso di devolvere somme o beni al Fondo.
La scelta del Fai anche da parte del notaio Martinelli va dunque nel solco di coloro che hanno deciso di premiare gli sforzi dell’associazone il cui principale compito è quello di contribuire alla conservazione e al mantenimento del vasto patrimonio di ambiente, arte e bellezza del nostro paese.
Massimo Stefanini