"Non me l’aspettavo. Finalmente giustizia"

"Non me l’aspettavo. Finalmente  giustizia"

"Non me l’aspettavo. Finalmente giustizia"

"Sono sincera, non mi aspettavo questa notizia proprio nella giornata in cui si commemorano i defunti e il mio stato d’animo è combattuto, provo sensazioni controverse".

E’ comprensibilmente turbata Sandra Baldi, la vedova di Luigi Pulcini, l’uomo di 75 anni aggredito lo scorso 6 agosto mentre si trovava seduto al tavolo di un bar nel centro di Altopascio e morto dopo dieci giorni di agonia in ospedale. Appena appresa la notizia dell’arresto del presunto responsabile, un ragazzo di 20 anni, scarica i suoi sentimenti. La signora Sandra si trova a Roma in questo periodo e da lì ci risponde al telefono.

"Ho sempre dichiarato a tutti voi della stampa di avere fiducia nella giustizia – sottolinea con la voce rotta dall’emozione –, sono trascorsi 87 giorni da quella tragica mattina che purtroppo mi appare ogni giorno nella mente e qualcuno ormai non ci sperava più. Invece, evidentemente le forze dell’ordine hanno lavorato in maniera proficua e sembra che ci sia il risultato tanto atteso".

"Non comprendo molto la dinamica, visto che l’omicida di mio marito sarebbe quel giovane che si era addossato la colpa sin da subito. Ma questo non mi riguarda. La cosa fondamentale è che sia stata fatta giustizia, come si suol dire. Non mi addentro in questioni tecniche e giuridiche. So soltanto che Luigi non me lo renderà più nessuno. Questo è un fardello che dovrò sopportare per sempre".

Cosa direbbe a questo ragazzo, se dovesse incontrarlo? "Meglio di no, niente incontro, forse scapperebbero parolacce, certo è che non è possibile morire così. Per il nulla assoluto. Sguardo? Apprezzamento? Ma quando mai? Quello che non riesco ad accettare sapete cos’è? Se Luigi fosse morto in un incidente stradale, poniamo questa ipotesi, ovviamente il dolore e lo strazio sarebbero stati gli stessi. Fatalità, destino, chiamatelo come volete. Qui si va oltre. Nel 2023 un tizio pensa che qualcuno guardi la sua ragazza e gli sferra un pugno da farlo morire? E’ questo che è duro da accettare. Un fatto futile trasformato in tragedia".

Ritornerà a Spianate? "Certo, mia mamma era originaria di lì. Ma non subito. Non me la sento ancora. Adesso quella casa grande e vuota mi angoscia, poi qua vivo nel centro di Roma, posto sicuro, con molta gente in giro, posso cercare di distrarmi meglio, anche se so che è quasi impossibile". Sandra e Luigi si erano sposati solo qualche anno fa ma si conoscevano da una vita. E quel pugno fatale ha spezzato entrambe le loro vite.

Massimo Stefanini