Marito e moglie morti sulle Apuane, ecco chi erano le vittime

Jeffrey Grazzini lavorava per la Geal da quasi 20 anni. Da Sant’Alessio, con la moglie Letizia Rossi, si era trasferito a Monsagrati

L'elicottero al Cinquale col corpo di uno degli sfortunati escursionisti

L'elicottero al Cinquale col corpo di uno degli sfortunati escursionisti

Lucca, 13 gennaio 2020 - "Siamo tutti sotto choc per questa grave perdita. Esprimiamo profondo cordoglio: Jeffrey era un punto di riferimento per l’azienda". Il presidente della Geal Spa, che gestisce il servizio idrico lucchese, è scosso. La notizia della morte di Jeffrey Grazzini, 50 anni, e della moglie 46enne Letizia Rossi, è arrivata ieri alla cornetta come un pugno nello stomaco. Grazzini da quasi 20 infatti lavorava come addetto agli impianti idrici Geal. E dall’acquedotto centrale di Salicchi dove era assegnato, il 50enne, si era fatto ben volere da tutti i colleghi, durante le ’missioni’ tecniche che lo portavano lungo la ragnatela di pozzi e tubature in giro per la città.

A stroncarlo, ieri, il volo di 200 metri dalla cresta del Monte Sella, a 1.700 metri di altitudine. Grazzini stava percorrendo una vecchia via di lizza, ’in conserva’ cioè legato alla moglie. Ma il suolo ripido li avrebbe traditi a quota 200 metri dalla vetta. La coppia, sposata, abitava a Sant’Alessio, di dove erano originari i genitori di Grazzini. Gli stessi conosciuti anche dal sindaco Alessandro Tambellini per motivi di vicinato di quartiere. "Si tratta di una notizia tragica – commenta il sindaco – sono vicino ai familiari di Jeffrey e faccio loro le mie condoglianze per questa grave perdita".

Proprio da Sant’Alessio la famiglia nel 2003 aveva ceduto alcune proprietà che erano andate all’asta. Quella di Letizia e Jeffrey era un’esistenza tranquilla e riservata e lontana dai riflettori dei social, attualmente i due vivevano nella zona di Monsagrati. Ad unirli era stato anche l’amore per la natura e le escursioni. Quello che stavano percorrendo era un sentiero impervio tra antiche mulattiere: non c’era ’verglas’ cioè come in alpinismo viene definito lo strato di ghiaccio ’vetrato’ sulle pareti. A farli scivolare pare sia stato il terreno ciottoloso. Il sentiero che li ha traditi è stato definito da "escursionista esperto avanzato".

La prima segnalazione al 118 sarebbe arrivata da altri escursionisti che in quel momento si trovavano sulle Apuane, nella zona del rifugio Nello Conti (che al momento resta chiuso, fino a fine febbraio) ai Campaniletti. Il Pegaso 3 si è alzato in volo da Cinquale con a bordo un tecnico e un medico. Arrivato in zona però non ha potuto far altro che constatare il decesso dei due. Si è attivata la stazione di Massa del Sast, con il supporto dei soccorritori a terra. Il Pegaso si è alzato altre due volte per portare i tecnici in vetta, calarli con il verricello e recuperare i corpi senza vita dei due escursionisti. A Sant’Alessio, il quartiere è rimasto sotto choc.

"Non ci crediamo – dicono al circolo Arci – Jeffrey non si vedeva da un po’ ma il suo ricordo e quello della famiglia qui è rimasto intatto".

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