REDAZIONE LUCCA

Miria Tenucci, pioniera della chirurgia robotica

È la prima specialista in medicina di genere a utilizzare gli ultimi ritrovati scientifici e tecnologici per gli interventi a ginocchio e spina dorsale

E’ lucchese, ha 47 anni – ci tiene a dirlo visto che dalle foto, così come di persona, non li dimostra affatto – si chiama Miria Tenucci – ed è la prima chirurga ortopedica specialista in medicina di genere che utilizza la chirurgia robotica vertebrale e protesica. Tutto ciò avviene al San Luca. E chi lo sapeva?

”Purtroppo nulla è più vero del detto nemo profeta in patria. Anche perchè la robotica in questo settore è arrivata al San Luca quasi contemporaneamente al Covid, quindi, è vero, si sa poco che il nostro è un centro di eccellenza come pochi nel ramo ortopedico grazie anche all’applicazione delle nuove tecnologie“.

Nello specifico quali tecnologie utilizzate al San Luca in ambito ortopedico?

“Il robot per l’intervento al ginocchio, il navigatore per la chirurgia spinale e, a giorni, attendiamo anche uno speciale braccio robotico di ultimissima generazione, collaborativo per la chirurgia: è nato come un disegno su un foglio insieme al dottor Giuseppe Calvosa, grande sostenitore della chirurgia robotica. Quel disegno oggi si chiama Pyxis e farà sia navigazione vertebrale che protesica. Il dottor Calvosa attualmente è il mio primario al San Luca, una grande guida”.

Quali vantaggi ha questa metodologia hi-tech?

“Il robot affina il gesto del chirurgo, esegue al dettaglio le indicazioni impartite ma è chiaro che a ‘comandare’ è il chirurgo stesso, la cui bravura non può avere supplenti. In più ci permette interventi mono compartimentali anche al ginocchio, su cui possiamo operare per settori salvaguardando i legamenti, ad esempio. Stesso dicasi per le protesi all’anca: ora non si sentirà più dire che è presto per farle perchè l’intervento chirurgico può essere calibrato sul difetto specifico del paziente e sul singolo ‘segmento’ da sostituire, senza dover ricorrere a una protesi totale”.

Anche il decorso post operatorio diventa così più agile?

“Non è un’equazione, dipende molto dalla reazione fisica e anche mentale del paziente. A volte ci troviamo di fronte anziani che hanno alle spalle un percorso sportivo che li agevola sia muscolarmente che mentalmente“.

In effetti lei è la referente dell’ospedale San Luca per la medicina di genere oltre a possedere master in chirurgia vertebrale e robotica.

“Dopo anni di chirurgia, anche robotica, mi sono resa conto che i risultati ottenuti negli uomini non erano uguali a quelli ottenuti nelle donne: c’era sempre qualcosa di diverso. Il ginocchio della donna così come l’anca, il bacino, sono diversi rispetto all’uomo. Ci sono anche differenze sociali da tenere in considerazione. La protesi al ginocchio nella donna spesso è più difficoltosa. E questo perchè la donna, sempre presa nei doveri di caregiver familiare, rimanda l’intervento, procrastina a suon di infiltrazioni”.

E la robotica si accorge delle differenze?

“Eccome. La chirurgia protesica mi ha permesso di adattare le protesi sul singolo paziente, mi permette di creare un progetto di protesi molto preciso e calibrato sull’osso del paziente, in base al tessuto, alla situazione, calcolando inclinazioni e misure alla frazione di millimetro”.

Non è molto usuale per una donna scegliere la professione di chirurgo robotico

“Per fortuna lo è sempre di più, ma in effetti in tante occasioni ho percepito scetticismo. Vola facilmente la battuta inopportuna o ti capita di cogliere lo sguardo del tipico pensiero italiano, all’estero tutto ciò è ben diverso. Ma non ci ho mai dato peso, ho puntato tutto sul lavoro e sul farlo bene”.

E se non avesse fatto questa scelta?

“Mi sarei trovata persa. Non ho dottori in famiglia ma ho sempre sentito chiaro e forte questo richiamo. Fin da piccola adoravo aggiustare le cose di casa, è quello che continuo a fare con grandissima passione”.

Un sogno da realizzare?

“Ancora non so esattamente quale, ma so che sarà la tecnologia in continua evoluzione a regalarmelo”.

Laura Sartini