Mille alberi da piantare. Assegnati nella sede di Cartiere Carrara quattro premi per l’ambiente

I riconoscimenti sono legati alla figura di "Jean Giono, l’uomo che piantava gli alberi" "L’obiettivo è quello di promuovere l’economia circolare e la produzione sostenibile".

Mille alberi da piantare. Assegnati dalle Cartiere Carrara quattro premi per l’ambiente

Mille alberi da piantare. Assegnati dalle Cartiere Carrara quattro premi per l’ambiente

Le Cartiere Carrara ieri hanno scelto la “Giornata della terra” per dare corso al 5° premio "Jean Giono, l’uomo che piantava gli alberi”, assegnando ai vincitori delle quattro categorie lo speciale premio: a ciascuno ben 250 alberi da piantare. Un evento importante, significativo anche per il ruolo e l’impegno dell’importante gruppo cartario con sede a Carraia, che attraverso l’adesione al premio sancisce l’impegno al contrasto del cambiamento climatico.

A fare gli onori di casa Matteo Carrara, del cda. "Cartiere Carrara – afferma l’imprenditore – promuove l’economia circolare e la produzione sostenibile; dal 2020, in collaborazione con Compagnia delle Foreste e Rete Clima, abbiamo avviato “La carta che pianta alberi”, un programma di riforestazione nel territorio, autofinanziato e realizzato su terreni di proprietà, articolato in due progetti: il Kilometroverde Lucca, un tratto di un chilometro lungo il lato sud dell’autostrada A11 fra Lucca e Capannori è stato ripopolato con alberi e arbusti autoctoni, mentre a Badia Pozzeveri abbiamo avviato il progetto delle Piantagioni Policicliche, una serie di colture a ciclo continuo, in cui convivono alberi e arbusti con tempi di crescita e di taglio diversi; ad oggi abbiamo piantato 15mila alberi e la previsione è quella di arrivare a 150mila entro il 2030".

Il premio è organizzato dalla Fondazione Alberitalia ETS e Veneto Agricoltura ed è destinato "a persone che si sono distinte nella promozione e la realizzazione di impianti di alberi e arbusti, in Italia o all’estero". Lo scopo del premio, è proprio quello di porre l’attenzione sulla cultura forestale produttiva e naturalistico-ambientale, oltre che sulla gestione sostenibile delle foreste. Ad intervenire in collegamento, anche l’assessore alle politiche agricole e forestali della regione Toscana Stefania Saccardi che ha evidenziato l’agire importante del Gruppo Carrara, ricordando l’impegno del suo assessorato per la salvaguardia del patrimonio forestale toscano.

Questo premio prende spunto dal libro dello scrittore francese Jean Giono “L’uomo che piantava alberi”, storia di un pastore che attraverso un lavoro solitario e tenace, piantava alberi per ripopolare l’ambiente: un significato legato all’impegno e alla perseveranza quale mezzo necessario. L’edizione 2024 ha visto selezionare, tra i vincitori, il presidente del Parco del Serio Basilio Monaci, l’imprenditrice agricola Mara Stocchi, l’agronomo e scienziato agrario Daniele Zanzi e il giovane ambientalista bavarese Felix Finkbeiner, oggi ventiseienne, "che all’età di 11 anni ha parlato all’Assemblea generale dell’Onu, dopo aver fondato l’organizzazione internazionale per la piantagione di alberi e la difesa ambientale Plant-for-the-Planet".

Si legge in una nota degli organizzatori: "Sono stati premiati, rispettivamente, per le categorie amministratori di bene pubblico, imprenditori, tecnici con competenze agro-forestali e volontari; come di consueto, ogni vincitore riceverà 250 piante prodotte dal “Centro biodiversità vegetale e Fuori Foresta” di Veneto Agricoltura". Inoltre, al volontario Matteo Cesaretto è stata conferita la menzione speciale.

Una giornata importante, dunque, che sottolinea come l’impegno sinergico tra imprenditoria e mondo circostante, fatto di delicati equilibri che oggi più di ieri sono sotto sotto gli occhi di tutti, possa rappresentare un’utile chiave di lettura per determinare nuova consapevolezza e pratiche ambientali rigenerative e di prospettiva. Proprio per questo, come si legge, "il Premio è ispirato alla storia di Elzéard Bouffier, protagonista del romanzo “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono, uno schivo antieroe, Bouffier, che negli anni oscuri della guerra compie una silenziosa opera di rimboschimento delle pendici di un’arida vallata della Francia meridionale, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, vicino al piccolo villaggio di Vergons, donando nuova vita alla terra e alla comunità del luogo".

Maurizio Guccione