
Lo sciopero dei lavoratori di Metro Srl è riuscito. Lo affermano Filt Cgil e Fit Cisl che hanno indetto la serrata dei dipendenti con un presidio che si è tenuto lo scorso venerdì in piazzale Verdi. Le organizzazioni dei lavoratori avevano indetto la mobilitazione rimproverando a Metro srl un comportamento antisindacale all’azienda che gestisce parcheggi, permessi per la Ztl e altri servizi collegati al turismo.
"Non è tollerabile che l’azienda continui a cambiare ripetutamente e senza alcuna concertazione sindacale gli orari di lavoro dei propri dipendenti – si legge in una nota della Filt Cgil – comunicandoli settimanalmente, dimostrando di non tenere in considerazione la vita privata dei lavoratori; Metro non sembra prendere in considerazione le nostre segnalazioni sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, né tantomeno quelle relative alla necessità di fornire un bagno a coloro che lavorano nella Torre delle Ore, tutt’ora privi di servizi igienici dedicati, nonostante l’aumento degli accessi al monumento".
Ma le contestazioni non finiscono qui. "Crescono gli introiti dei checkpoint dei bus turistici e delle tasse di soggiorno – prosegue la Cgil – ma invece di assumere personale l’azienda continua a fare affidamento sugli stages gratuiti delle scuole, mentre dovrebbe investire sull’organico e sul lavoro".
Ancora un affondo: "Tutto questo mentre molte risorse sono state buttate via per far pedinare inutilmente un lavoratore in malattia, licenziato e in seguito reintegrato nel posto di lavoro dalla magistratura di Lucca".
Sull’esito dello sciopero, anche la segretaria provinciale della Filt Cgil Francesca Priami si dice "soddisfatta per la buona riuscita", dichiarandosi "pronti a scendere nuovamente in piazza se l’azienda non risponderà alle nostre richieste".
Critica anche la Fit Cisl che attraverso Fabio De Pasquale della Rsa di Metro afferma che "questo sciopero va a registrare una situazione di malcontento e di una mancanza di fiducia reciproca tra la dirigenza di Metro srl e i lavoratori; come rappresentanti sindacali abbiamo provato a sanare la situazione incontrando, dopo ripetute richieste, i vertici aziendali trovando però di fronte alle problematiche sollevate, poca propensione all’ascolto, con richieste e soluzioni calate dall’alto che spesso non rispecchiano la realtà delle situazioni in cui i lavoratori operano".
Per De Pasquale "la richiesta minima che facciamo all’Azienda è che la definizione dei turni di lavoro torni in mano ai rispettivi responsabili di queste unità operative, oltre a di coinvolgere le rappresentanze sindacali".
Maurizio Guccione