
Li ha uniti in vita l’amore per gli Alpini e per la loro Barga. Dimostrato, quest’ultimo, in maniera e modi diversi, il primo anche con un notevole contributo alla ricerca ed alla memoria storica di Barga, il secondo con una spinta al bello ed al bene del paese fatto con tanti gesti concreti. A ricordarli con una toccante cerimonia che si è svolta al cimitero di Sigliari, domenica scorsa, sono stati i componenti del Gruppo Alpini di Barga, della sezione di Barga e dell’istituto Storico Lucchese e della Fondazione Ricci, grazie in particolare alla spinta che è venuta in tal senso dal vice direttore dell’Istituto Storico, Pier Giuliano Cecchi.
Due mazzi di fiori sono stati deposti presso il luoghi dove Antonio e Graziano riposano per sempre. E’ stato ricordato l’immenso impegno storico e culturale di Antonio Nardini, come pure quello altrettanto smisurato per Barga che lo accomunava in tutto e per tutto con Graziano, di cui a tutti manca oggi invece la grande esuberanza e la spinta con la quale ha sostenuto in questi anni tante iniziative portate avanti dal gruppo Alpini. Insieme hanno anche studiato e portato avanti tanti progetti per il recupero di monumenti, e luoghi di Barga ed insieme, o almeno a pochi giorni di distanza, se ne sono andati. Peraltro nel pieno dell’emergenza coronavirus. Antonio è scomparso il 5 marzo e pochi giorni dopo il paese è stato completamente chiuso; Graziano il 20 aprile e per lui non è stato nemmeno possibile il saluto dei suoi cari, bloccati in Scozia ed impossibilitati ad essere presenti. Anche per tal motivo, perché per entrambi non è stato possibile organizzare una cerimonia come si sarebbe voluto si è svolto questo sentito ricordo, alla presenza della famiglia di Antonio, la figlia Nicoletta, le nipoti Ilaria e Alice, la cognata Marietta, e della famiglia di Graziano, i figli Riccardo e Francesca con la nipote.