REDAZIONE LUCCA

Infrastrutture e mobilità. Tappa lucchese per il tour di monitoraggio del ’Priim’

A Palazzo Ducale il punto con l’assessore Baccelli e il governatore Giani. In vista il nuovo Ponte sul Serchio e il raddoppio ferroviario Pistoia-Montecatini.

Un momento dell’incontro a Palazzo Ducale con il governatore Giani

Un momento dell’incontro a Palazzo Ducale con il governatore Giani

Alla vigilia di due importanti tagli del nastro, Lucca è stata scelta come seconda tappa del tour dedicato al monitoraggio del Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità (Priim). A settembre sono infatti previste l’inaugurazione del nuovo Ponte sul Serchio e la conclusione dei lavori – iniziati nel 2016 - per il raddoppio ferroviario nel primo tratto da Pistoia a Montecatini Terme, che consentirà, entro l’anno, di potenziare il servizio e introdurre una coppia di treni veloci fra Lucca e Firenze. Per realizzare il ‘sogno’ di viaggiare da Viareggio al capoluogo toscano in poco più di un’ora, bisognerà però attendere il cantiere sulla linea tra Pescia e Lucca, il cui iter di progettazione è in fase di completamento. A fare il punto sugli interventi infrastrutturali e gli investimenti della Toscana – che per la provincia di Lucca ammontano a 880milioni di euro - è stato l’assessore regionale alla mobilità Stefano Baccelli, a palazzo Ducale per dialogare con enti, istituzioni, aziende e associazioni locali.

"A queste due opere attese da anni si aggiungono i tanti finanziamenti per gli assi viari (per il primo stralcio dei 172 milioni, 17 arrivano dalle tasche regionali) e i territori della Valle del Serchio. Qui, ad esempio, proseguono gli incontri con i Comuni e Rete ferroviaria italiana per quanto riguarda la Lucca-Aulla, perché nonostante Rfi investa circa 15 milioni l’anno, continuano le interruzioni estive, che devono essere ripensate per evitare disservizi - ha spiegato -. Ci sono poi le risorse per il trasporto su gomma: negli ultimi due anni alla provincia di Lucca sono stati assegnati, tra servizio urbano e extraurbano, 85 nuovi bus".

Fatto il punto sulle opere – alcune ancora in essere -, gli indirizzi che arrivano dalla Regione sulle infrastrutture sono chiari: investire sulla mobilità sostenibile in base alle esigenze dei singoli territori, pensando a una Toscana sempre più "diffusa". Indirizzi che il presidente uscente Eugenio Giani intende perseguire nel prossimo mandato, anche se a oggi non può ancora parlare da candidato ufficiale del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, per le quali si attende – anche se è quasi certo – l’ok del partito e della coalizione.

"In questi cinque anni abbiamo riportato le infrastrutture al centro dell’iniziativa politica della Toscana – ha sottolineato -. Pensiamo all’alta velocità a Firenze, dove sono stati realizzati 4 chilometri di tunnel per la stazione sotterranea che libererà spazi in superficie per i pendolari, portando da 414 a 616 i treni giornalieri. Il tutto pensando anche al raddoppio ferroviario: con l’inaugurazione del tratto tra Montecatini e Pistoia, manca davvero solo l’ultima parte da Lucca a Pescia che sarà oggetto del prossimo mandato. Contemporaneamente inaugureremo il Ponte sul Serchio, ci saranno poi gli assi viari che agevoleranno l’ingresso in autostrada alleggerendo il traffico della Mediavalle. Penso che le infrastrutture in Toscana abbiano solo bisogno di un salto di qualità da parte degli enti statali: qui c’è una Regione che dice ‘presente’ e un governo che nicchia pensando forse troppo al Ponte sullo Stretto di Messina".

Jessica Quilici