
Consegne di lettere e pacchi non garantiti il prossimo 3 giugno. "Rischio esuberi tra i postini" "Mentre nei 128 uffici presenti nella provincia di Lucca, c’è una carenza di almeno 35-40 operatori".
LUCCA
La consegna di pacchi, lettere e raccomandate potrebbe subire rallentamenti in alcune aree della provincia di Lucca. Da lunedì è, infatti, entrato in vigore il nuovo piano di riorganizzazione elaborato da Poste Italiane – con la firma di Cisl e sindacati autonomi – che, tra le altre cose, prevede un taglio di 23 zone di recapito, dalla Piana a Viareggio.
Tradotto: meno portalettere dovranno ‘coprire’ sempre più vaste porzioni di territorio. Con conseguenze che potrebbero avere ricadute poco piacevoli su tutta la filiera, dal lavoratore all’utente finale. È questa la paura di Slc Cgil e Uil Poste, che, dopo aver denunciato di "essere state escluse dal tavolo delle trattative" hanno presentato un ricorso contro l’azienda per "comportamento antisindacale" e indetto uno sciopero nazionale per l’intera giornata di martedì 3 giugno, data in cui anche le sigle provinciali saranno in presidio a Bologna.
"Con l’approvazione di questo accordo, al quale ci siamo fermamente opposti, la clientela subirà enormi disagi per la consegna della posta – già oggi fatta a giorni alterni - mentre per i portalettere aumenteranno la precarietà e la pericolosità sul lavoro, con un possibile incremento di infortuni dettati dallo stress e dalla fretta – fanno sapere Michela Benedetti della Slc Cgil e Gabriella Paganelli della Uil Poste -. Anche riguardo alla nuova figura professionale della ‘Rete corriere’ non sappiamo infatti né quali saranno gli interventi immobiliari, né i turni, né il raggio di lavoro. Sappiamo, però, che al personale è stato aumentato l’orario di lavoro a 39 ore settimanali, quando il contratto nazionale ne prevede 36".
La riorganizzazione di Poste Italiane non riguarda solo la consegna, ma anche la sportelleria e la revisione tecnologica. E anche questo, sempre secondo i due sindacati, si tradurrebbe in un taglio degli organici negli uffici e nelle sale consulenza. "Sono 128 gli uffici postali in provincia di Lucca, con una carenza di circa 35-40 operatori - concludono -. Chiaramente la situazione è al collasso, con sportelli che da dopo la pandemia non sono più tornati a coprire il doppio turno, e che quindi rimangono aperti solo la mattina causando non pochi disagi all’utenza. Inoltre dal 2015 c’è stata un’esplosione della precarietà: il personale viene assunto con il contagocce, l’azienda si avvale per lo più di contratti a tempo determinato e quindi anche le tematiche dei referendum, oggi, diventano imprescindibili per invertire la rotta".
Jessica Quilici