REDAZIONE LUCCA

Malattia del Congo, sospetto caso in Toscana. Un uomo ricoverato a Lucca

L’uomo, un 50enne italiano, è rientrato con sintomi riconducibili alla malattia che ha colpito una regione del paese africano. E’ stato dimesso perché guarito. Accertamenti in corso

Virus del Congo, sospetto caso a Lucca

Virus del Congo, sospetto caso a Lucca

Lucca, 8 dicembre 2024 – Potrebbe esserci un primo caso in Italia della malattia che ha colpito il Congo e sul quale stanno indagando gli ispettori dell’Oms. Un uomo italiano sui 50 anni di rientro dall’Africa è stato ricoverato e poi dimesso nei giorni scorsi al San Luca di Lucca con sintomatologia influenzale potenzialmente riconducibile alla malattia che sta interessando una regione del paese africano.

Lo rende noto Maria Rosaria Campitiello, Capo dipartimento della prevenzione del ministero della Salute. Il paziente è stato ricoverato nell'ospedale San Luca di Lucca dal 22 novembre al 3 dicembre, giorno in cui è stato dimesso perché ritenuto guarito. Stamane l'ospedale di Lucca ha informato l'Istituto Superiore di Sanità che sta monitorando la situazione. Il ministero sta procedendo con i dovuti accertamenti e i campioni prelevati verranno analizzati dall'Istituto Superiore della Sanità.

"Abbiamo ricevuto dall'Istituto Superiore di Sanità la segnalazione che presso l'Ospedale San Luca di Lucca è stato ricoverato un paziente di rientro dal Congo con sintomatologia influenzale potenzialmente riconducibile a quella descritta negli ultimi giorni nel Paese africano. La persona ricoverata dal 22 novembre è stata dimessa il 3 dicembre perché guarita. Stamane l'ospedale di Lucca ha informato l'Istituto Superiore di Sanità che sta monitorando la situazione in costante contatto con il Ministero della Salute", dice la stessa Maria Rosaria Campitiello. "Il Ministero - conclude - sta procedendo con i dovuti accertamenti e i campioni prelevati verranno prontamente analizzati dall'Istituto Superiore della Sanità".

In base a quanto appreso, l’uomo lavora in Congo ma lontano dalla zona dove è stato documentato il focolaio, fra i 500 e i 700 chilometri di distanza. “Era stato ricoverato con febbre e anemia, adesso sta bene. Solo per scrupolo è stato ricontattato per accertamenti, ma ad oggi non c'è pericolo di contagio", spiega Spartaco Sani, responsabile delle malattie infettive dell'ospedale lucchese San Luca.

L’Asl Toscana Nord Ovest spiega che “la struttura di Malattie infettive, insieme a Direzione sanitaria e ospedaliera e al Dipartimento della Prevenzione, ha effettuato un lavoro di verifica a 360 gradi sulla vicenda e non ci sono al momento profili di rischio”.

“Per scrupolo – conclude la nota dell’Asl – dopo la sua dimissione l’uomo è stato richiamato per accertamenti e, come protocollo per sospette arbovirosi, per una questione di massima precauzione, è stato contattato l'Istituto Superiore della Sanità per l’eventuale invio di campioni di sangue. Si è trattato di un’azione precauzionale di verifica e approfondimento”.