
Lucchese, due montagne da scalare. Attacco anemico: serve rimedio urgente
Un vecchio adagio recita così: la miglior difesa è l’attacco. E’ vero, ma solo se fai gol; altrimenti è un “boomerang“. Prova ne sia che la Lucchese, dopo la rotonda vittoria sul Pineto (3-0) il primo ottobre, pur sviluppando sempre un calcio propositivo anche contro le più forti, ha rimediato 4 sconfitte e due pareggi, ma soprattutto ha incassato ben dieci reti, a causa di infortuni a catena dei difensori centrali, ma anche per mancanza di ricambi all’altezza, realizzando soltanto due reti.
Perché non c’è un vero e proprio “bomber“ (storia vecchia) e perché i cosiddetti tre quartisti offensivi stanno viaggiando a corrente alternata (Russo è al momento il più efficace). Di qui la necessità di passare ad un più coperto 4-3-3, come è stato fatto ad Olbia, in modo da proteggere meglio il reparto difensivo e soprattutto di non far gravare solo sulle spalle del positivo Gucher il compito di organizzare il gioco a metà campo. E’ ovvio che, nel frattempo, la posizione di classifica della Lucchese, che all’inizio era forse sopra le righe, sia peggiorata al tal punto, che dopo il “pareggino“ di Olbia (chi si accontenta gode…) i rossoneri, non solo sono usciti dalla zona play-off, anche se il decimo posto (evitiamo d’ora in poi di parlare di arrivare a ridosso delle prime quattro) non è poi così lontano, ma devono guardarsi alle spalle.
Oltretutto il calendario non gioca a favore di una decisa risalita, perché sono in arrivo due impegni, sulla carta, molto severi. Il primo, lunedì prossimo contro l’Entella, che dopo un avvio disastroso, ha cominciato a macinare gioco e punti, recuperando ben 11 punti ai rossoneri, il secondo domenica 19 novembre a Cesena.
Sembra infatti che il club romagnolo, nonostante possa avere due giocatori convocati con le rispettive Nazionali, voglia giocare contro la Lucchese. Ma prima di pensare ai liguri, che hanno rifilato la seconda sconfitta alla capolista Torres, ci sarà la trasferta di giovedì a Ferrara contro la Spal, nel quadro del secondo turno di coppa Italia, gara anche questa ad eliminazione diretta. E’ scontato che l’allenatore Gorgone darà ampio spazio a chi ha giocato poco, come Coletta, Quirini, Sueva, Yeboah, Fedato, Djibril, Perotta, Rizzo Pinna e magari come il giovanissimo Leone.
Non crediamo, ad esempio, che il tecnico voglia “rischiare“ Benassai, anche se per la solita storia della mancanza di ricambi, a centrocampo e soprattutto in difesa (Sabbione e Visconti sono out) qualcuno come Tiritiello dovrà forse fare gli straordinari. Oggi, insomma, i nodi di una campagna acquisti estiva quantomeno discutibile, senza che nessuno si offenda, vengono al pettine. Si può dire? Parliamoci chiaro: la coppa Italia non interessa a nessuno, anche se la Lucchese cercherà di onorarla al meglio, proprio perché l’obiettivo primario della Lucchese è quello di rimettersi in carreggiata e lasciarsi alle spalle questo prolungato periodo negativo.
Emiliano Pellegrini