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Restauro del Volto Santo: il cantiere va avanti

Dopo le prime operazioni di allestimento, dal 19 settembre si procederà con la messa in sicurezza dell'opera. Termine dei lavori previsto a fine 2023

Il Volto Santo, simbolo della Chiesa e della città di Lucca

Lucca, 21 agosto 2022 - I re d'Inghilterra giuravano invocandolo, Dante lo citava per maledirne i fedeli, cioè i lucchesi barattieri. Ma, soprattutto, è considerato dalla tradizione il vero volto di Cristo, e gli studi contemporanei ne hanno messa in evidenza le somiglianze con l'Uomo della Sindone. Il Volto Santo, simbolo della Chiesa e della città di Lucca, si avvia verso un atteso restauro.

L'effigie lignea monumentale più antica dell'Occidente, meta millenaria di pellegrinaggi da tutta Europa, conservata da sempre nella cattedrale di San Martino, si appresta a vivere uno dei momenti più delicati della sua storia. A luglio è iniziato l'allestimento del laboratorio di restauro all'interno del Duomo, nell'area del transetto nord, dove poi le maestranze dell'Opificio delle pietre dure di Firenze, in ottobre, si prenderanno cura dell'opera. Queste le prime due fasi di questo progetto di restauro: luglio ed agosto hanno visto allestire un laboratorio che prevede tutte le massime protezioni, anche in termini di temperatura e aria interna, con sistemazione degli strumenti necessari per il lavoro. Poi dal 19 settembre inizierà la messa in sicurezza dell'opera che dal '400 è collocata all'interno di un tempietto posto nella navata sinistra della Cattedrale.

Le operazioni, curate dall'Opificio fiorentino, prepareranno l'estrazione del crocifisso dal tempietto, per essere portato nel vicino laboratorio. Questa seconda fase è stato ipotizzato possa durare circa due settimane, finita la quale prenderanno il via le analisi diagnostiche e poi il restauro vero e proprio. Le maestranze opereranno quindi sul crocifisso ligneo (2 metri e 47 centimetri di altezza) che deve il suo nome alla leggenda che narra sia stato realizzato in parte dalle mani di Nicodemo e infine completato, nel volto, per intervento divino. Da qui: Volto Santo. Il progetto, delineato sotto l'attento coordinamento della Soprintendenza locale e del Comitato scientifico dell'Ente Cattedrale, è interamente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Si prolungherà almeno fino alla fine del 2023: non era più rimandabile. Il degrado in cui versa la scultura, con evidenti distacchi della superficie in particolare all'altezza del collo del crocifisso, sono purtroppo ben visibili.

L'unicità dell'effigie, il cui restauro attrarrà l'attenzione non solo dei lucchesi, ma anche di specialisti del restauro e della storia dell'arte di tutto il mondo, è dovuta anche alla recente (2020) scoperta, con analisi al carbonio 14, che ha datato il manufatto con un intervallo cronologico tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX secolo. Questa datazione, oltre ad attestare l'antichità dell'opera come un unicum in tutto l'occidente, ha comprovato i dati essenziali della Leggenda che colloca l'arrivo a Lucca dalla Terra Santa di tale crocifisso proprio nella seconda metà dell'VIII secolo. Il 14 settembre prossimo, per l'Esaltazione della Santa Croce, la festa religiosa più importante di Lucca, il Volto Santo sarà sempre all'interno del tempietto quattrocentesco, ad accogliere fedeli e pellegrini, come avviene da secoli. Poi dal 19 settembre, come detto, si apre una fase delicata e, chissà, magari anche foriera di nuove scoperte.