Lucca, 29 novembre 2024 – Compariranno stamani davanti al giudice del tribunale dei minori di Firenze i due ragazzini di 15 e 16 anni arrestati dai carabinieri per la drammatica aggressione ai danni di Mario Livi, il 62enne dirigente d’azienda accoltellato davanti casa lunedì sera a Massa Pisana. Entrambi devono rispondere in concorso di tentato omicidio e porto d’arma abusivo.
Intanto una buona notizia. Mario Livi ieri si è risvegliato dal coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva del San Luca e le sue condizioni sono in netto miglioramento. I medici hanno sciolto la prognosi e Livi non è dunque più in pericolo di vita.
Il caso però alimenta anche commenti e polemiche politiche. “Colpisce e sgomenta anche me, tutti noi, la notizia dell’uomo accoltellato da due ragazzini a seguito di un rimprovero - commenta Valentina Mercanti, consigliera regionale e presidente dell’assemblea regionale del Partito Democratico -. Sgomenta soprattutto perché siamo di fronte a una società disgregata, polarizzata, dove “o sei con me o contro di me”. Una società dove la violenza è normalizzata prima ancora di essere compresa: perché, mi chiedo, quei due ragazzini giravano con un coltello in tasca? A che scopo?”.
“Sono vicina alle famiglie, dei giovani e della vittima, ma – aggiunge la Mercanti – rivolgo una domanda anche al consigliere regionale Fantozzi che, forse, non si è tanto reso conto del mondo in cui vive: si rende conto, infatti, Fantozzi che al Governo c’è la destra? Che a Lucca la città è amministrata dalla destra da due anni e mezzo? E allora di quale deriva parla? È ancora colpa della sinistra che alimenta l’odio? Forse, mi viene da pensare, che la colpa andrebbe cercata in chi alimenta il clima di odio, di sospetto, di rigidità e di violenza. Una ‘deriva’ come la definisce Fantozzi le cui cause andrebbero cercato in casa propria, non in casa d’altri”.
Anche il consigliere comunale Daniele Bianucci interviene sulla vicenda. “La notizia più importante è che le condizioni della vittima stiano migliorando: a lui, e alla sua famiglia, vanno tutto il nostro sostegno, la nostra vicinanza e la nostra solidarietà, assieme ai migliori auguri per un pronto recupero. Non sono invece tra quelli che hanno apprezzato il riferimento dell’assessore Minniti ai “figli di extracomunitari”, quasi che la provenienza delle persone rappresenti una colpa”.
“Intendiamoci – sottolinea Bianucci – nessuno sta dicendo che, una volta appurate le responsabilità, chi ha sbagliato non debba pagare: la certezza della pena, nelle forme stabilite dalla legislazione vigente, rappresenta. uno dei fondamenti di ogni società civile. E in questo caso, in cui verosimilmente si ha a che fare coi minori, il compito educativo della punizione assume un peso se possibile ancora maggiore. Eppure Minniti, invece che addentrarsi con neppure troppa sottigliezza su riferimenti “geografici” che richiamano le preoccupanti dichiarazioni a livello nazionale del ministro (come lui leghista) dell’istruzione Valditara sulla violenza di genere, da assessore alla sicurezza dovrebbe a nostro avviso spiegarci perché i suoi slogan securitari con cui da quasi due anni e mezzo governa la Città non producono alcun effetto”.
“Da piazza San Michele a Corso Garibaldi, per arrivare ai quartieri e alle periferie – conclude Bianucci –, i fatti di cronaca ci raccontano che il quadro della sicurezza sul nostro territorio è peggiorato rispetto anche al recente passato, e che le promesse della campagna elettorale, alla prova dei fatti, sono rimaste solo parole vuote e inefficaci”.