
Il parco recuperato a Careggine
Orgogliosamente (e utilmente) controcorrente. È il caso di Rossano Nardini, cinquant’anni di Careggine che da tempo ha allestito un parco aperto a chi desideri passare qualche ora di distensione nella massima quiete. Non ci sono biglietti d’ingresso. Il parco si trova a circa 1.000 metri di altitudine sulla via che conduce agli impianti sportivi, appena sopra il paese. Il luogo è conosciuto come Ra, né una lettera più, né una meno.
Castagni secolari dai tronchi giganteschi, spettacolari che neanche quattro persone riescono ad abbracciare, stendono tappeti d’ombra, quasi un invito a riposare e meditare. L’afa del piano è dimenticata: qui si respira a pieni polmoni aria leggera filtrata da mille piante sapienti. Un’oasi. Resta davvero difficile capire come Rossano Nardini dedichi così tanto tempo nella cura di un luogo che dista almeno un paio di chilometri da casa e quindi non può usufruirne come fosse una pertinenza della sua abitazione. Non soltanto lo cura ma, da perfetto anfitrione, lo ha dotato di panchine, tavoli e giochi per bambini.
Lui sottovaluta il suo lavoro e il tempo che dedica a questa attività del tutto gratuita. “In fondo - dice - anche se il parco è vasto, sono attrezzato per tagliare l’erba. E poi, ho anche mio padre Luciano che mi dà una mano. Il trattorino costa, la benzina costa, la manodopera costerebbe se non fosse lui a prestarla e poi non è neanche vero che si possa far tutto con il tosaerba perché ci sono dei punti, scoscesi, dove è necessario intervenire a mano“. La domanda: chi glielo fa fare?
“Nessuno mi costringe, ma a me piace così, forse perché di professione faccio il giardiniere e mi riesce difficile concepire giardini e parchi in stato di abbandono. Mi piace poi valorizzare la mia proprietà e renderla usufruibile. Ho potuto acquistare recentemente altro terreno confinante e così a breve potrò ampliare il parco. Per me e per chi ne vorrà godere“.