
La via Vandelli non cambierà nome. Anche il Consiglio di Stato boccia le nuove strade “rosa“
La via Vandelli nel paesino di Campori, nel comune di Castiglione Garfagnana, non cambierà nome. E neppure le stradine limitrofe. Dopo il Tar, infatti, anche il Consiglio di Stato ha dato ragione al gruppo di abitanti che si era opposto alla “rivoluzione rosa“ dei nomi delle strade scattata l’8 marzo 2019 e in particolare a quello della via principale che attraversa il piccolo borgo. Una battaglia legale che andava avanti da 5 anni e che ora si è conclusa a favore dei ricorrenti, una trentina, assistiti dallo studio legale Bianchini Marcolini Di Barga. Al Consiglio Di Stato l’atto a difesa della Via Vandelli è stato firmato dall’avvocato Giovanni Bianchini. Una vicenda peraltro costata oltre 40mila euro di spese legali al Comune.
Tutto era iniziato nel gennaio 2019 con la decisione del Comune di intitolare le strade del paesino di Campori, quasi tutte anonime, a donne illustri della storia. L’idea era stata del consigliere comunale Roberto Tamagnini. C’era stata una bella cerimonia con tanto di autorità regionali, ma poi era iniziati i malumori nella via centrale, che gli abitanti da sempre identificavano conme via Vandelli, un tratto della storica e famosa strada. Il cambio di denominazione (e di documenti) non era stato digerito ed era scattato un ricorso al Tar, che aveva annullato la delibera esecutiva.
Così i cartelli che indicavano le vie intitolate a Oriana Fallaci, Matilde di Canossa, Anna Frank, Rita levi Montalcini, Maria Montessori e Frida Kahlo, tra le altre, erano stati presto rimossi, in attesa appunto dell’esito del giudizio di appello, visto che il Comune aveva impugnato la sentenza di fronte al Consiglio di Stato. Nel frattempo il Comune aveva anche tentato una mediazione per risolvere l’inghippo delle vie anonime, escludendo dalla delibera delle strade la sola via Vandelli, ma senza alcun esito.
Ai residenti non andava proprio giù che fosse stata dichiarata senza nome la via Vandelli, nota così da 100 anni e riportata anche in alcuni documenti ufficiali e persino nelle stesse lettere inviate agli abitanti da Comune e Agenzia delle Entrate e in una brochure turistica comunale. Di qui il loro no deciso alla ridenominazione in via Anna Frank e via Matilde di Canossa. Un no confermato ora anche dal Consiglio di Stato. Punto e a capo.
Paolo Pacini