
La giovane di Montecarlo, Serena Davini che ha corso la maratona di New York
"Ci sono viaggi che si affrontano con un solo bagaglio, il cuore". Così ha scritto Serena Davini di Montecarlo, che ha partecipato alla maratona di New York. Un must che va oltre l’aspetto sportivo. Serena è musicista e insegnante. Famiglia molto conosciuta, visto che la madre Rosita ha lavorato per decenni all’ufficio Anagrafe del Comune e il padre, Mario, imprenditore del settore vinicolo, scomparso qualche anno, è stato per molto tempo Governatore della Misericordia. Seguita per la parte nutrizionale dal pool del dottor Fabrizio Angelini (che collabora anche con la Juventus), è stata accompagnata al di là dell’oceano dalla mamma e dal compagno. Tra l’altro è stata l’occasione per salutate alcuni parenti di Staten Island. Con il pettorale 56153 ha portato a termine la prova, stanca ma felice. "Una soddsifazione immensa, corro per passione e nei mesi scorsi avevo partecipato alla amratona di Firenze che mi è valsa come pass – racconta Serena Davini – la magia che si sprigiona nella Grande Mela è unica, una location fantastica. Eravamo in settantamila, sono riuscita a portare a termine la corsa, magari non con un tempo eccezionale ma credetemi, l’aspetto agonistico passa in secondo piano, anche se è una gara abbastanza sottovalutata dal punto di vista tecnico. Un percorso che ti fa perdere il ritmo. Ci sono stati momenti di difficoltà, mi aiutato il calore del pubblico. Sono felice di aver partecipato e di essere arrivata al traguardo, una sofferenza genuina. Io amo correre, – aggiunge Serena Davini – anzi, si può affermare che lo sport mi ha salvata da problemi di salute. Quindi è una attività che amo anche per questo motivo".
E poi tanti consigli utili. "Ad esempio quelli di Marco Pallini, di Montecarlo, che ha corso i 42 chilometri dal ponte di Verrazzano a Central Park. Altro montecarlse che l’ha fatta è Emiliano Malagoli, con una protesi, potete imamginare l’impresa che ha compiuto anni fa". Sono arrivati i complimenti anche dal Comune di Montecarlo per il risultato raggiunto.
Massimo Stefanini