REDAZIONE LUCCA

La seconda vita del rifugio Santi

A ridare luce alla struttura sarà la 28enne Chiara Rossi che, con l’aiuto della mamma, aprirà i battenti ad aprile

Da oltre un anno è chiuso il rifugio Santi della Vetricia, nel comune di Barga. Una ex caserma della forestale ora di proprietà di Asbuc Barga che rappresenta un ottimo punto di appoggio per conoscere e frequentare la montagna barghigiana, tesoro roppo poco conosciuto e sicuramente poco valorizzato. Non quanto meriterebbe almeno. Ora quel rifugio, a oltre 1300 metri slm, in mezzo a faggi bellissimi, riapre i battenti. Dal mese di aprile la giovane Chiara Rossi, 28 anni, di Fosciandora, gestirà la struttura con l’ausilio di mamma Ilaria Giannotti in cucina e con tanta voglia di fare bene in nome e per conto della montagna e di questi territori; supportata anche dall’aiuto di altri familiari ed amici. Presto il rifugio sarà di nuovo fruibile tutti i giorni fino al mese di ottobre e da ottobre a marzo nei fine settimana e festivi.

Perché questa scelta? "La nostra montagna – racconta Chiara – è forse troppo poco valorizzata e conosciuta rispetto alle sue potenzialità e bellezza e io vorrei dare il mio contributo. Delle volte rimango senza parole quando vado a camminare e mi trovo di fronte la bellezza di questi posti e mi immagino che cosa può provare invece chi viene da fuori. Ecco, con questo spirito ho pensato che la scelta migliore per me fosse provare a fare qualcosa. La montagna barghigiana è bellissima e qui si possono fare davvero tante cose. Alla Vetricia ci troviamo ad una specie di crocevia tra la Toscana e l’Emilia, a due passi dal Lago Santo e dalle vette appenniniche".

La montagna per Chiara è da tempo una passione: ha iniziato a lavorare al rifugio Il Burigone a due passi da San Pellegrino in Alpe e qui il suo amore per l’Appennino si è fortificato; in questi ultimi anni si è poi fatta esperienza ricettiva alla pizzeria al Vecchio Ponte di Ponte di Ceserana e adesso questo nuovo capitolo che sta per aprirsi.

"Questa montagna è il luogo ideale per provarci, per fare quello per cui sento tanta passione. L’obiettivo? Vivere io in prima persona la montagna, ma dare anche agli altri la possibilità di viverla nel modo più pieno. La montagna è accoglienza, cordialità, unicità, socialità e questo voglio che sia la Vetricia, il Rifugio Santi. Qui troveranno ospitalità, cordialità, e naturalmente la cucina casereccia della mamma che vi assicuro è il vero “piatto forte“". Alla Vetricia di Chiara, oltre alla possibilità del ristoro a pranzo e cena anche 16 posti letto in due camerate: "Questo è un bel punto di partenza e di appoggio. Organizzeremo naturalmente anche piccoli trekking e siamo pronti ad interagire con le associazioni, i gruppi e le realtà sportive che praticano la montagna".

Luca Galeotti