LAURA SARTINI
Cronaca

La scultura della discordia. Botta e risposta a distanza tra sindaco e Pierotti

Pardini: “Il problema non è il tema, ma che sta diventando bacheca personale“. L’artista: “Censurare un messaggio così umanitario lo trovo gravissimo“. .

“Oltre le radici“, nuovamente modificata dall’autore, in piazzale Boccherini

“Oltre le radici“, nuovamente modificata dall’autore, in piazzale Boccherini

Una scultura che va sicuramente “Oltre le radici“ – il suo titolo – soprattutto dopo l’ultimo blitz del suo autore, Stefano Pierotti. La scritta-denuncia contro i morti a Gaza e la bandiera palestinese ora rappresentate sull’albero stilizzato che rompe il muro, in Piazzale Boccherini, chiama la risposta via social del sindaco Mario Pardini: “Rispetto a quanto accaduto adesso è intollerabile, inaccettabile, odioso che il problema diventi quello che c’è scritto. Non è questo – chiarisce il primo cittadino – : le modifiche sulla scultura che si trova in un luogo monumentale devono essere autorizzate, se l’autorizzazione non c’è vanno contro la legge. Se quella statua vuole essere viva, situazionista, va bene, ma non può essere fatto in quel contesto. Noi non abbiamo parlato di obbrobrio, abbiamo detto che la statua non può essere usata come una bacheca personale dell’artista per scrivere i suoi pensieri, giusti o sbagliati che siano. Il problema non è la libertà di espressione. Ma si può davvero pensare che io non sai sensibile a quello che sta succedendo in quella parte del mondo?". Pardini ha ricordato anche che la statua era stata commissionata all’artista dall’associazione Lucchesi nel Mondo “e nel tempo, già prima del nostro arrivo, l’autore l’ha modificata ed è stata disconosciuta dalla stessa associazione che l’aveva commissionata. Non solo, l’amministrazione precedente pronunciò, dopo la prima modifica, queste parole: “all’autore di questo obbrobrio saranno chiesti i danni”“.

“Personalmente – evidenzia il sindaco – ho provato a interloquire con l’artista ma la statua non è stata ripristinata“. Un’ipotesi che circola è che la statua sarà rimossa. Rispetto a questo non si fa attendere la replica dell’artista.

“Se così fosse, se l’intenzione è quella di rimuovere la statua, direi allora che c’è da da meravigliarsi del perché non sia stata già tolta dopo i miei primi interventi. Cosa cambia adesso – si domanda Stefano Pierotti – ? Perché ho toccato un tema a molti scomodo? All’epoca intervenne Sgarbi e mi dette ragione. Ora le cose sono cambiate, siete sicuri di quello che affermate?“. “In fondo quella scultura ha un concetto umanitario – continua Pierotti – . Ognuno affonda le radici nella propria terra e non c’è differenza di paese o nazionalità. Tutti veniamo da questa terra. Sennò diventiamo razzisti“.

“Fare finta di niente, censurare un messaggio così umanitario lo trovo gravissimo. Siamo di fronte ad una tragedia umanitaria così grande, immane come quella della Palestina, dove nella striscia di Gaza, muoiono migliaia di persone innocenti, uomini, donne, vecchi bambini, che rimuovere proprio adesso la scultura lo trovo un fatto molto grave. Vuol dire essere schierati dalla parte di Netanyahu?“

Laura Sartini