
La relazione approvata senza voti contrari
Diciassette audizioni di esperti e parti in causa, ventisei convocazioni: ecco i numeri della commissione speciale sul servizio idrico che ieri ha concluso, dopo otto mesi, il suo lavoro producendo una relazione che è stata approvata senza voti contrari.
I tre commissari di opposizione si sono infatti in un caso astenuti e negli altri due non hanno preso parte al voto, un segnale di apertura che va ascritto anche al lavoro di ricucitura svolto dal presidente della commissione Stefano Pierini (nella foto).
La commissione speciale ha messo nero su bianco alcuni punti. Innanzitutto ha ribadito la "volontà di iniziare il percorso di ripubblicizzazione e gestione in house del servizio pubblico, di difendere l’acqua come bene pubblico e come bene comune in ossequio alla volontà popolare emersa col referendum del 2011 e alle disposizioni contenute nella legge 152/2006".
Nel documento finale si ribadisce, tra le altre cose, anche la volontà di tutelare la falda e le sorgenti e la necessità del controllo pubblico delle risorse idriche nell’ambito del quale, così come quella di non voler confluire in un ambito diverso da quello assegnato dalla Legge Regionale del 2011, ovvero in Gaia e non in altri soggetti come Acque. Ma si invita anche a valutare, in base a quanto emerso dalle audizioni e dalla discussione la possibilità di costituire una società in house: mediante l’applicazione dell’art. 147 comma 2 bis della legge 152/2006.