
Pietro Casali mostra alcuni documenti relativi alla piscina comunale (foto Alcide)
Non naviga in acque calme la piscina comunale del Palasport lucchese. Ad agitarle arriva una nuova controffensiva del Circolo Nuoto Lucca che – dopo i vari stop and go del Comune relativamente al bando per l’aggiudicazione – ha appena avviato una nuova azione legale: un ricorso al Tar per imporre al Comune di riaprire l’impianto del Palazzetto e, in mancanza di risposte, la richiesta di un commissario ad acta da Firenze.
“Non ci siamo andati di scartino – ci tiene a premettere Pietro Casali, presidente del Circolo Nuoto Lucca, ultimo gestore della piscina del Palasport –. E oggi siamo qui per informare i cittadini sull’evolversi della situazione. Siete rimasti tutti al 20 di marzo scorso quando il Comune di Lucca aveva revocato il bando della piscina del Palasport. Come Cnl impugnammo la revoca davanti al Tar Toscana. Successe che con determina del 29 aprile il Comune di Lucca si vide costretto ad annullare la revoca“. Questo perchè c’era un vizio formale nell’atto del Comune, ovvero la mancata comunicazione di avvio del procedimento che aveva portato alla revoca. Dunque il Comune torna indietro, e annulla la revoca, promettendo di avviare a stretto un nuovo procedimento nel modo corretto. Sono passate alcune settimane ma del nuovo procedimento non c’è traccia. “Questo fa sì – spiega Casali – che il bando sia ancora attivo. Per questo come Cnl ci siamo mossi per chiedere al Tar Toscana di ordinare al Comune di ottemperare alla sentenza di ottobre 2024, e quindi di rilasciare la nuova concessione del Palazzetto“.
Tutto è incardinato a un’intenzione da parte del Comune, quella di demolire il Palazzetto nel settembre 2026 – quindi poco più di un anno – e ricostruirlo. “Non ci arrivo nemmeno a immaginare che tutto ciò serva come volano per le prossime elezioni, non faccio speculazioni di questo tipo, non sono certo in cerca di querele – aggiunge Casali –. Quello che mi auguro è che il Comune si faccia vivo con noi prima di un provvedimento da parte del Tar, che già ci aveva dato ragione a ottobre 2024. L’invio di un commissario sarebbe danno erariale con debito fuori bilancio a carico dei dirigenti o chi per loro, comunque non a carico del cittadino. Perchè è giusto che se ci sono stati degli errori non sia il cittadino a doverne pagare i costi“. Il fatto certo è che lo spazio acqua oggi a Lucca è del tutto insufficiente, e che manca una piscina comunale.
“Noi potevamo portare il nuoto sincronizzato a Lucca e non è stato possibile perchè la piscina comunale è chiusa. A chi giova tutto questo?“. Casali sfodera anche un altro asso dalla manica. La determina dirigenziale 681 del 15 aprile del 2021 con cui il Comune si era assunto un impegno di spesa di quasi 524mila euro per realizzare i servizi igienici al primo piano del Palazzetto e la ristrutturazione degli spogliatoi della piscina. “Più di mezzo milione di euro di lavori senza che mai i cittadini ne abbiamo potuto godere visto che la piscina non è più stata riaperta“. Casali cita anche l’altra società pretendente, la Omega Sport che però – secondo la sentenza – non avrebbe presentato di fronte al Tar la documentazione sufficiente, in ordine ai requisiti, per candidarsi alla gestione della piscina. “Per noi è stato molto difficile accedere ai documenti di gara dell’Omega Sport – dichiara Casali – . E in tutto ciò mai abbiamo avuto possibilità di interfacciarsi con il Comune, un atteggiamento a “nascondino“ che non ci può piacere. Chiediamo solo di poter esaurire il nostro impegno e di gestire per tre anni l’impianto del Palazzetto, nell’interesse dei cittadini“.
Laura Sartini