LA MOGLIE DEL MI’AMICO
Era davero ‘na gran bella sposa,
di velle che mi garban per davero:
colle su’cicce , alta e prosperosa,
co’n par di cosce e’l deretano fiero.
Al mare si giravano a guardalla,
con vel du’pezzi bianco striminzito,
ma le’ leggera com’una farfalla,
continuava l’ancheggia’ ‘mpettito.
E vella volta sul molo a passeggia,’
fece volta’ perfino ‘ppescatori.
Con vel su’ di dietro ritto a dimena’,
che ‘un’era solo enorme ma anche ‘n fori,
‘un potevi fa’ a meno d’ammira’.
E si levava un’ovazion di cori.
Anch’al marito, che lo potea agguanta’.
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