Una biblioteca di indubbio e assoluto valore sia per lo studioso di libri rari sia per il ricercatore di letteratura inglese e comparata. Si tratta del fondo librario, composto da circa 25mila volumi, del lascito testamentario di Ian Greenlees, direttore del Britisch Institute of Florence dal 1958 al 1981, conservato e custodito nella sede della Biblioteca Comunale "Adolfo Betti" di Bagni di Lucca presso l’ex Chiesa inglese. Oggi la Fondazione Michel de Montaigne, che gestisce la biblioteca, ne ha terminata la catalogazione che ha richiesto circa 10 anni di lavoro. Ian Greenlees, cittadino inglese, che dal 1969 aveva eletto Bagni di Lucca a sua definitiva dimora, dispose che la propria Biblioteca, ricchissima di oltre ventimila volumi, fosse donata al Comune di Bagni di Lucca alla sua morte avvenuta nel 1988. Il fondo Greenlees è una fonte importante per la storia non solo per la collezione libraria ma anche per le fitte relazioni che Ian Greenlees intrattenne con la più importanti personalità culturali del Novecento, come, ad esempio, Benedetto Croce del quale è conservata una dedica autografata.
Nel panorama delle biblioteche della Provincia di Lucca e dell’intera Rete documentaria lucchese il Fondo Greenlees rappresenta un unicum in termini di ricchezza, rarità e quantità. "La Fondazione Montaigne, in 15 anni di vita, - fa notare il professor Marcello Cherubini presidente della stessa - ha così raggiunto oggi un altro importantissimo traguardo che va ad aggiungersi a quello di aver ridato nuova vita al Cimitero Inglese con il restauro dei monumenti funebri. Due obiettivi, il Cimitero Inglese e il Fondo Librario Greenlees, - aggiunge - che nel 2008 sembravano irraggiungibili, ma che sono stati perseguiti grazie alla nostra volontà e alle risorse rese disponibili dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca".
Ian Greenlees non fu solo un abile diplomatico, ma un vero e proprio collezionista, un esteta, con una ricca collezione di opere d’arte con quadri di assoluto valore, fra cui numerose tele fiamminghe del Seicento, ed una superba collezione di antiche porcellane cinesi. La serie più corposa della sua donazione è forse quella della Corrispondenza, comprendente 2.138 fascicoli per un totale di ben 11.671 lettere scambiate con i suoi numerosi colleghi e conoscenti in un periodo compreso tra l’8 luglio 1927 e il 20 maggio 1988, che testimoniano le fitte relazioni che intrattenne con le più importanti personalità culturali del Novecento.
Marco Nicoli