La lezione di Don Ciotti: "La legalità mette radici solo in terre fertili di responsabilità"

Il fondatore di Libera incontra oltre cinquecento studenti delle scuole superiori lucchesi in San Francesco "La spina dorsale della legalità e, di conseguenza, della democrazia è la responsabilità" .

Educare alla pace e alla giustizia sociale partendo dai più giovani. Questo il messaggio lanciato ieri nel corso dei due distinti incontri da don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, l’associazione contro le mafie, e dal generale di Corpo d’armata dei Carabinieri, Giuseppe Governale, che ha guidato i Ros dal 2015 al 2017.

I due momenti – uno con le scuole lucchesi la mattina e uno con la cittadinanza nel pomeriggio – sono stati organizzati dalla Scuola per la Pace e il Presidio di Libera Lucca ‘Giuliano Guazzelli’ e hanno visto oltre 500 studenti delle superiori all’auditorium San Francesco.

"La legalità mette radici solo in terre fertili di responsabilità – ha detto don Ciotti - Mentre delegare e demandare sono azioni che favoriscono il diffondersi delle mafie. La spina dorsale della legalità e, di conseguenza, della democrazia è la responsabilità, mentre il delegare è una delle peggiori malattie del nostro tempo".

Il fondatore di ‘Libera’ è poi entrato nel cuore del problema, esortando i partecipanti all’incontro ad assumersi la responsabilità del presente, così come ha sottolineato l’importanza di cogliere le cose belle e positive che abbiamo intorno e che, spesso, non fanno rumore, ma sono fondamentali e rappresentano il segno tangibile della speranza e del cambiamento.

"Uno dei più grandi problemi di oggi - ha sottolineato - è che viviamo una ‘cittadinanza a intermittenza’: non si può reagire solo sull’onda dell’emozione che un evento suscita. Oggi, ad esempio, chi si ricorda di Cutro? Quando accadono fatti gravi, scattano emozioni legittime, ma queste, poi, passano se non diventano sentimenti".

Nel pomeriggio si è discusso di guerra e pace con l’incontro dal titolo ‘L’Italia ripudia la guerra‘.

"E’ un onore ospitare don Ciotti a Lucca - ha detto il presidente della provincia, Luca Menesini - la sua presenza e il suo impegno in questa giornata hanno portato in città una consapevolezza di cui tutti abbiamo bisogno per riuscire ad affrontare con grande attenzione l’attuale periodo periodo conflittuale".

Gli argomenti trattati, la delicatezza, i toni e termini utilizzati sono stati specificatamente sottolineati per una maggiore attenzione a fare e dispensare Pace, e gli incontri erano volti ad essere un punto di partenza per ricostruire insieme la pace in un periodo che porta venti di guerra.

"Dobbiamo unire di più le nostre forze per diventare una sola forza. - conclude Don Ciotti - In questo ci dà una grande lezione la formica: non molti sanno, anch’io l’ho imparato da uno studioso parlando con lui, che noi abbiamo un solo stomaco, ma la formica ne ha due e nel secondo mette il cibo che, una volta tornata nel formicaio, dà alle formiche più deboli per il loro sostentamento. Ecco, noi dovremmo fare lo stesso: non dimenticarci mai di riempire un po’ del nostro stomaco per aiutare gli altri. Dobbiamo sempre condividere con i più deboli e aiutarli".

Rebecca Graziano