Kme, resta alta la preoccupazione

Sindacati e Rsu ribadiscono i timori per la produzione legati al sequestro dell’area dove è morto Nicola Conti.

Kme, resta alta la preoccupazione

Kme, resta alta la preoccupazione

I sindacati al termine del confronto con la direzione aziendale avevano annunciato, nei giorni scorsi, le assemblee con tutti i turni dei lavoratori dello stabilimento Kme di Fornaci, per cercare di capire come muoversi a seguito della crisi che sta riguardando la catena di produzione, legata anche al sequestro del macchinario del Forno Flottante Uno dove il 15 maggio è morto l’operaio barghigiano Nicola Corti. Le assemblee si sono svolti come previsto ieri e alla fine è stato redatto un ordine del giorno approvato all’unanimità dalle assemblee dei lavoratori e che viene diffuso in una nota dai sindacati di Fiom, Uilm e dalla Rsu aziendale.

"L’assemblea dei lavoratori di Kme esprime solidarietà alla famiglia del collega Nicola Corti recentemente scomparso per un incidente sul posto di lavoro. I lavoratori sono tuttora costernati e addolorati per l’accaduto ed esprimono al contempo preoccupazione per la continuità produttiva dello stabilimento - è scritto nell’ordine del giorno - E’ necessaria una pronta messa in sicurezza degli impianti da parte dell’azienda, affinché si possa al più presto tornare alla normalità. Resta la preoccupazione per il protrarsi del fermo impianto che arriva in una fase di criticità produttiva già esistente (CIG, solidarietà) e che, come preannunciato dalla Direzione aziendale, se proseguisse, potrebbe condurre al permanente trasferimento delle produzioni in altri siti Kme all’estero".

L’assemblea dei lavoratori alla fine ha dato mandato alle organizzazioni sindacali perché si attivino nei confronti di tutti i soggetti preposti affinché si trovi una celere soluzione alla crisi che si è venuta a creare.

L.G.