
“Quando si tratta di KME, il dirigente Fiom, Braccini, subisce un bizzarro fenomeno di dissociazione: non si capisce se parla a titolo personale o per conto dell’organizzazione sindacale che dovrebbe rappresentare. Vorremmo sinceramente saperlo e lo chiederemo formalmente.” Così il Comunicato di KME
dopo la presa d’imposizione sei giorni scorsi di Massimo Braccini, coordinatore nazionale FIOM gruppo KME. “Vediamo piuttosto i fatti: lo scorso giugno è stato erogato, in accordo col sindacato (FIOM inclusa) un premio di risultato di 1660 euro; nonostante la crisi di mercato, 53 lavoratori con contratto a termine sono stati confermati a tempo indeterminato in accordo col sindacato; nel calo generalizzato di mercato a livello mondiale, il ricorso alla cassa integrazione e poi ai contratti di solidarietà ha visto l’azienda attiva nel salvaguardare il reddito dei lavoratori. Ora Braccini, - prosegue l’azienda -, chiede un incontro (che KME non nega mai,sottolinea), ma negli oltre 40 giorni appena trascorsi ci sono stati vari incontri“. Immediata la replica da parte della FIOM con una nota della RSU Fiom Cgil KME e della Fiom Cgil Lucca che si lega alla firma in azienda, per il ricorso alla cassa integrazione, dell’accordo per le uscite volontarie dalla KME.
“La Fiom Cgil Lucca, all’interno di una KME desolatamente vuota, ha sottoscritto con i rappresentanti dell’azienda l’accordo per la riduzione del personale, che avrà un anno di tempo per poter lasciare in modo volontario il posto di lavoro.
Un accordo indicativo delle difficoltà aziendali, che, se da una parte dà modo di uscire a chi è vicino alla pensione, dall’altra testimonia il momento non certo dei migliori dal punto di vista produttivo per l’impianto di Fornaci di Barga“. Secondo il sindacato è chiaro che i primi ad essere penalizzati da questa situazione sono i lavoratori di KME, ed è altrettanto chiaro che gli stipendi siano stati intaccati dagli ammortizzatori sociali. “Purtroppo, l’unica risposta è stata quella della “banca integrazione”, in sostanza un anticipo di ore lavorative da recuperare nei prossimi anni. Uno strumento che non ci è piaciuto“. La Fiom Cgil Lucca continua affermando che gli accordi aziendali che hanno sempre sottoscritto prevedono la convocazione di riunioni di coordinamento periodiche, utili a verificare lo stato di salute dell’azienda.
“Attendiamo quindi l’azienda per il confronto sulle questioni sollevate dal nostro Coordinatore nazionale, certi che nella Fiom troveranno un interlocutore attento alle dinamiche non solo dello stabilimento ma dell’intero gruppo industriale.”
Luca Galeotti