
Da sinistra, Fabia Romagnoli, Daniele Matteini e Tiziano Pieretti
Nel 1° trimestre 2025 la produzione industriale dell’area Lucca-Pistoia-Prato è stata in flessione rispetto allo stesso trimestre del 2024: -1,3%, a fronte del dato nazionale del -4%; ma Lucca tiene e registra un sia pur risicato segno positivo con un +0,7 per cento. E comunque nelle tre province resta positivo il confronto (+1,4%) con il 4° trimestre 2024, mentre il dato italiano è un più modesto +0,3%.
Fra annunci scioccanti e passi indietro più o meno netti, l’altalena dei dazi e la percezione di un diverso e peggiore clima di relazioni con gli Stati Uniti ha alimentato l’incertezza e inciso negativamente sulla fiducia di mercati, imprese e consumatori. La corsa da parte degli importatori americani ad accaparrarsi merce - almeno di alcuni settori - prima dell’entrata in vigore dei nuovi regimi daziari ha alterato la normale dinamica dei flussi commerciali. Il risultato è stato il peggioramento delle aspettative di crescita economica.
"Quando a gennaio elencavamo i fattori di incertezza e di destabilizzazione che incombevano sull’anno appena iniziato menzionavamo anche le politiche daziarie che si prospettavano negli Stati Uniti, accanto alle tensioni belliche e geopolitiche in generale, al ristagno dei consumi e ai costi energetici - commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. E’ quanto si è verificato; l’unico dato che per l’Italia è di per sé positivo, anche se segnale di ristagno economico, è la riduzione del prezzo del petrolio; non così per il gas, che ha avuto un andamento altalenante ma che comunque in questi primi mesi del 2025 è rimasto su livelli superiori a quelli del 2024".
Come accennato, il dato della produzione industriale lucchese continua nel 1° trimestre 2025 la sua serie positiva, per quanto stavolta risicata, a quota +0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024 . "Un risultato comunque di tutto rispetto – commenta il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti - in un contesto nazionale che ha segnato -4%. Lucca peraltro viene da un 2024 in cui la produzione è stata a quota +1,4% rispetto al 2023, con un export a +7,5%. In questi primi mesi del 2025 porta il segno negativo più consistente, -3,5%, la nautica: un dato che comunque, venendo dopo una serie lunghissima di segni più, spesso a due cifre, non costituisce certo un elemento di preoccupazione per un settore in salute come pochi altri".
Negativa, a quota -2,4% rispetto al 1° trimestre 2024, anche la lavorazione dei minerali non metalliferi, che include il lapideo, il vetro e i materiali da costruzione. Pressoché stabili l’elettromeccanica, che comprende le macchine per il cartario, a quota +0,4%, e la moda, il cui -0,4% si può considerare un segnale interessante di frenata di un andamento nettamente negativo che si trascina da tempo, in coerenza con il dato nazionale del settore. Per gli altri settori, andamento positivo, anche molto netto: +1,9% la metallurgia, +2% la carta-cartotecnica, +3,9% l’alimentare, fino al +4,3% della chimica-plastica-farmaceutica, insieme di settori che ha segnato prestazioni ottime negli ultimi anni.
"L’industria lucchese – conclude Pieretti – si sta muovendo bene sui mercati mondiali e anche le aspettative delle imprese per l’anno in corso sono moderatamente positive, pur con le tante incognite che abbiamo davanti e i mali cronici del sistema Paese. Alcuni temi come quello dell’energia continuano a rimanere decisivi per salvaguardare la competitività delle nostre imprese".