Il Serchio diventa un fiume di fango Timori di pescatori e ambientalisti

Nel corso d’acqua sono finiti i sedimenti del lago di Pontecosi, preoccupa la tenuta dell’ecosistema

Il Serchio diventa un fiume di fango  Timori di pescatori e ambientalisti

Il Serchio diventa un fiume di fango Timori di pescatori e ambientalisti

Un fiume di fango. Così si presentava l’alto Serchio in questi giorni. Irriconoscibile, rispetto all’acqua cristallina che lo contraddistingue e che ha creato allarme tra i tanti frequentatori del corso d’acqua, specialmente nel fine settimana. In questi giorni nel Serchio finiscono le acque e il fango del lago di Pontecosi. Enel Green Power, che gestisce l’invaso, da lunedì scorso infatti ha avviato operazioni per lo svuotamento del lago con il duplice obiettivo di effettuare da una parte importanti interventi manutentivi dall’altro lato di rimuovere i sedimenti depositatisi nell’invaso recuperando così circa 300mila mc di volume utile. Una situazione che, come detto, sta però creando apprensione tra pescatori e ambientalisti. Il timore è che i tanti sedimenti finiti in maniera così repentina nel Serchio possano compromettere l’intero ecosistema del fiume e l’attività riproduttiva della fauna ittica, ormai imminente, il cosiddetto "periodo di frega". Il tam tam dell’allarme corre così sui social, in particolare sulle pagine dedicate al fiume, dove si possono trovare foto e video dove si vedono pesci in difficoltà.

Ma c’è poi un’altra preoccupazione. Molti si chiedono infatti "Cosa succederà quanto ci sarà lo svuotamento della diga di Vagli?". Per questa operazione, molto attesa per veder riaffiorare il paese sommerso di Fabbriche di Careggine, si parla del prossimo anno a trent’anni dall’ultima volta. Infatti il bacino di Vagli è più grande rispetto a Pontecosi, contiene trenta milioni di metri cubi d’acqua, contro i tre dell’altro. Lo svuotamento di Pontecosi, sempre secondo quanto aveva affermato Enel Green Power, dovrebbe durare una decina di giorni.

Poi, al termine dello svaso, secondo quanto aveva comunicato la società: "tutte le paratoie di fondo verranno portate in posizione di completa apertura ed inizieranno le attività operative di manutenzione, restyling e ottimizzazione ambientale: l’invaso rimarrà vuoto fino alla fine di marzo del 2024, un anno durante il quale saranno realizzati interventi molto importanti, consistenti nell’adeguamento sismico della diga, il restyling di tutte le paratoie di scarico nonché all’ammodernamento del sistema di monitoraggio e controllo, e un’attività significativa sia in termini di efficienza che ambientali per la rimozione dei sedimenti, che completa il percorso avviato alcuni anni fa con il progetto sperimentale e proseguito con lo sfalcio e la cura della vegetazione nella zona dell’isolotto che si trova in prossimità dell’area iniziale del lago, finalizzata anche al miglioramento della sicurezza idrogeologica".

Gabriele Galligani