
Il rapporto tra la famiglia Bonaparte e la nostra città è forte e ben visibile nei nomi che le nostre piazze e vie continuano a portare. Un legame che sarà il protagonista delle “Tre serate con Napoleone“, appuntamenti nel chiostro di Santa Caterina al Real Collegio in programma il 22, 23 e 24 agosto alle 21.30 a ingresso libero. L’evento è organizzato dall’associazione “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana“ in collaborazione con “Le Souvenir Napoléonien“ e combinerà storia e innovazione in tre serate all’insegna della valorizzazione della cultura e del passato della città.
Il protagonista della prima serata sarà il regista di origine corse Orlando Forioso con il suo spettacolo “L’ultimo amore. La fin du rêve“, parte di una saga teatrale di sette episodi in cui si raccontano i sentimenti dei membri della famiglia di Napoleone in particolari momenti immaginati dal regista. Lo storico Peter Hicks animerà invece la seconda serata con il suo incontro “Quattro inglesi in visita a Napoleone all’Isola d’Elba, 1814“ in cui analizzerà il rapporto di Napoleone con gli inglesi che gli fecero visita nell’isola dell’arcipelago toscano.
La conclusione della rassegna spetta a Pier Dario Marzi che terrà un racconto storico intervallato dalle immagini del film di Veit Harlan “Kolberg, la cittadella degli eroi“, uscito nel 1945, allestendo una vera lezione di storia. La presentazione durante una conferenza stampa a Palazzo Orsetti a cui hanno partecipato il sindaco Mario Pardini, l’assessore alla Cultura Mia Pisano, Francesco Franceschini, presidente del Real Collegio, Raffaele Domenici, vicepresidente Fondazione Crl – sostenitrice della rassegna – e Roberta Martinelli, ideatrice dell’evento e presidente dell’associazione organizzatrice.
"Ho partecipato personalmente a questo evento che ormai fa parte della tradizione della nostra città, un appuntamento fisso dal 2008. Un modo per valorizzare la storia di Lucca facendo conoscere il nostro passato perché, solo conoscendo ciò che è stato, possiamo affrontare il futuro" dice Pardini.
Giulia Alberigi