Tra gli impianti cittadini problematici c’è anche la piscina comunale (con contorno di contenzioso sulla gestione) che potrebbe non trovare modo di riaprire sino a quando i due nuovi palazzetti dello sport non vedranno la luce nella zona delle Tagliate. E’ stato lo stesso sindaco Mario Pardini ieri a confermare l’ipotesi: "Come sapete i due nuovi palazzetti che prenderanno il posto dell’attuale palasport verranno realizzati in due fasi diverse, nel mezzo a questi lavori, c’è il rischio che la piscina possa rimanere aperta solo per qualche mese. La strada più logica è tenerla chiusa a meno che non si riesca a farla restare aperta almeno un anno. Entro giugno avremo il progetto definitivo dei due palazzetti e contiamo di iniziare i lavori con il 2026. A quel punto – ha proseguito il sindaco – sapremo meglio cosa faremo della piscina. In ogni caso, in tutta quell’area che si estende lungo il fiume si procederà con l’intensificazione del suo uso sportivo, un uso destinato a estendersi anche alla zona del campo nomadi che poco alla volta sta venendo svuotato dalle presenze".
Quanto al Campo di Marte, Pardini conferma l’intenzione di dare vita a una rsa al suo interno e parla anche delle destinazioni future sulle quali dopo anni e anni di dibattito non siamo ancora a nulla: "Sull’ipotesi di ospitare una rsa, siamo tutti d’accordo, Regione compresa, che ha manifestato la sua disponibilità sia attraverso il suo presidente che attraverso l’assessore. Semmai c’è da capire come mantenere la funzione socio-sanitaria nel resto del complesso, a maggior ragione dopo che le scuole lasceranno l’area. L’obiettivo è un polo per la riabilitazione ma serve un tavolo di confronto. in generale – conclude il primo cittadino – sulle rsa la situazione è ora più tranquillizzante; ci sono buone notizie per i lavoratori che abbiamo incontrato nei giorni scorsi e che hanno avuto rassicurazioni sul proprio posto di lavoro".