REDAZIONE LUCCA

Il ”Miracolo Numero 6” è il biscotto alla Biadina

Il Caffé Santa Zita e la delegazione di Lucca delle Fornelle di Piacenza hanno ideato un dolce con il retrogusto degli aromi di erbe del tipico liquore

Scommessa vinta: la Biadina, lo storico liquore lucchese, si può anche mangiare e non solo bere.

A tentare l’esperimento per rendere in un biscotto il sapore inconfondibile della Biadina, ci hanno pensato il Caffé Santa Zita di piazza San Frediano e la delegazione di Lucca delle Fornelle di Piacenza che hanno sfornato, dopo un anno di lavoro, un nuovo biscotto con il retrogusto degli aromi di erbe del tipico liquore unito al sapore mediterraneo dei pinoli.

Una spazzolata di zucchero a velo completa quello che è il Miracolo numero 6 che il Caffé Santa Zita propone da qualche anno pescando dalle tradizioni culinarie del territorio.

In realtà, il Miracolo numero 6 è solo il quarto biscotto, visto che per due anni, causa pandemia, la produzione di nuovi gusti era stata bloccata. Un piccolo segno, anche questo di uscita dall’emergenza.

La presentazione del nuovo biscotto è avvenuta nella serata di ieri (festa di Santa Zita) proprio nel locale di piazza San Frediano alla presenza di numerosi invitati e dell’intera delegazione del club delle Fornelle.

"La pandemia ci ha impedito di dare vita al Miracolo 4 e 5 – spiega il proprietario del Caffé Santa Zita, Michele Tambellini – ma contiamo di recuperare i due biscotti mancanti, un po’ come durante la guerra quando i campionati di calcio furono fermati. Riprendiamo da qui, per quella che vorrei divenisse davvero una tradizione. Devo spendere due parole per le Fornelle, per il loro entusiasmo, per l’impegno che hanno dimostrato durante tutto il lavoro che è durato un anno".

La scelta finale del biscotto è stata laboriosa: l’unico requisito di base era che contenesse la Biadina, ma è servita una scrematura tra i tanti biscotti prodotti prima di arrivare a quello da mettere in produzione.

La delegazione delle Fornelle di Lucca, un gruppo di appassionate della cucina che si ritrova nel club fondato a Piacenza, ha pensato a proporre varie ipotesi, addirittura 14, che sono state via via scremate sino alla scelta del prodotto che ora è possibile gustare.

"E’ stata una esperienza ottima e nuova – commenta Anna Maria Mazzanti, delegata di Lucca del club – abbiamo tante attività in corso, tante collaborazioni, ma mai ci eravamo cimentate con un tipo di lavoro del genere, una sorta di scommessa che ha visto l’impegno di tutte e 23 le nostre socie, una delle quali Daniela Rocchi Lemucchi non ha potuto vedere il biscotto che poi è stato scelto da Tambellini perché andasse in produzione: lo dedichiamo a lei".

Fabrizio Vincenti