REDAZIONE LUCCA

“Il gioo dello sputo“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Giochi antichi come il gioco dello sputo, che consiste nel lanciare più lontano possibile una saliva preparata con cura, divertivano i bambini di un tempo. Una sfida divertente che non richiedeva una grande abilità intellettuale, ma solo una buona preparazione.

IL GIOO DELLO SPUTO

Ora s’usa per addita’ di brutto,

e ‘un pole andanne certamente fiero,

chi c’ha la fissa e gioerebbe a tutto;

ma noi ci si giova per davero.

Sfidassi a chi sputava più lontano

‘un era certo ‘ome vince a scacchi;

‘un serviva ‘l cervello sovrumano

ma preparassi bene gli scaracchi.

Dovei sape’ aruna’ tanta saliva,

magari richiamando de’ ttorcini,

tra nas’e gola, ‘ol verso che grugniva,

e t’impastava ‘n bocca ve’ mmoccini.

Perché ‘l cataro, po’, vando partiva,

‘un avventava, un’eran bavettini;

e ‘l càrio pesante che t’usciva

era vincente tra gli sputacchini.

‘Un s’era fini. Ma ci si divertiva.