Il gesto eroico della famiglia Gigli. Salvarono una famiglia di ebrei dalla deportazione ad Auschwitz

Il ricordo del consigliere regionale Puppa: "Li nascosero in casa per un anno e gli evitarono i lager"

Il gesto eroico della famiglia Gigli. Salvarono una famiglia di ebrei dalla deportazione ad Auschwitz

Il gesto eroico della famiglia Gigli. Salvarono una famiglia di ebrei dalla deportazione ad Auschwitz

Un libro, "L’orizzonte chiuso. L’internamento ebraico a Castelnuovo di Garfagnana 1941-1943" scritto da Silvia Q. Angelini, Oscar Guidi e Paola Lemmi, che nel raccontare sprazzi di storia molto dura e non sempre ricordata nitidamente e con la giusta consapevolezza, ha aperto la strada a importanti riflessioni stimolando la memoria di intere generazioni. Da queste pagine, che hanno narrato la reale storia di un gruppo di circa 70 ebrei che nei primi anni ’40 fu costretto a vivere in regime di domicilio coatto a Castelnuovo, è stato tratto Il docu-film prodotto da Rai Fiction e Alfea Cinematografica "Per un nuovo domani", che ha avuto un boom di ascolti nella sua prima visione andata in onda lo scorso venerdì su Rai 3.

A intervenire sul tema è stato anche il consigliere regionale Mario Puppa che ha rievocato il periodo nel quale era un giovanissimo sindaco di Careggine, comune della Garfagnana che ha amministrato come primo cittadino dal 2004 al 2019, e aveva reso onore a un gesto eroico di una famiglia del paese, citato anche nel docu-film. "Si tratta di un ricordo che condivido proprio per dare nuovo risalto a un episodio poco conosciuto, che merita grandissimo rispetto a attenzione - dettaglia Mario Puppa -. Riguarda il gesto eroico della Famiglia Gigli di Porreta che salvò dalla deportazione la famiglia Meier. Era il 2005 e io ero da poco sindaco di Careggine quando, proprio durante la celebrazione della Giornata della Memoria, volli conferire alla famiglia Gigli un’onorificenza in segno di riconoscenza e gratitudine. La famiglia Gigli di Porreta nascose, infatti, per circa un anno e in una situazione di pericolo contingente, la famiglia ebrea Meier internata, dopo l’emanazione delle leggi razziali, a Castelnuovo di Garfagnana, e fuggita nel novembre 1943 sotto la minaccia di un trasferimento proprio al campo di concentramento di Auschwitz. Israel Meier, Paolina e Federica Langnas, grazie all’aiuto dei Gigli e con la complicità degli abitanti della frazione di Porreta, poterono così unirsi agli altri pochissimi ebrei scampati alla morte degli oltre settanta internati nel capoluogo garfagnino". L’onorificenza alla famiglia di Gigli Agostino fu ritirata il 30 gennaio del 2005 dal figlio Carlo.

Fiorella Corti