Ha riconsegnato le chiavi dell’alloggio di via Val d’orme al Pozzale per intraprendere, finalmente, un percorso migliore. Per provare a vivere sotto un tetto che sia idoneo alle sue condizioni di salute. Il 63enne seguito dai servizi sociali e affetto da diverse patologie (con invalidità all’85%) aveva chiesto aiuto alla politica. L’alloggio assegnatogli dal Comune di Empoli, infatti, (in una mansarda al terzo piano senza ascensore e in condivisione con altri tre) non risultava compatibile con le sue esigenze, quelle di una persona "con pacemaker, scompensi cardiaci e difficoltà a camminare" aveva spiegato lui stesso. Per questi motivi si era visto costretto a dormire in auto, perché impossibilitato a fare le scale. Sul caso aveva risposto il vicesindaco Nedo Mennuti, confermando l’impegno preso da tempo nei confronti del cittadino in difficoltà, e garantendo l’attenzione nella ricerca di una nuova proposta abitativa. Proposta che ora è arrivata: ecco un alloggio in zona Molin Nuovo, una sistemazione al pian terreno, spazi in cui potrà vivere da solo. "Non riuscendo a pagare la quota per intero, potrà contare sul contributo dell’amministrazione comunale per l’affitto mensile", ha spiegato Mennuti, che ripercorrendo la vicenda, aveva ricordato alcuni passaggi. Il 63enne risultava "168esimo nella graduatoria per gli alloggi Erp a Empoli, non c’era modo di farlo avanzare. Aveva respinto in passato altre soluzioni individuate per l’indisponibilità a condividere gli ambienti con altre persone". Ma ora la faccenda è risolta, una situazione complessa e delicata che sembra arrivata ad una svolta. Lasciato l’appartamento del Pozzale, l’uomo - che assume farmaci salvavita - potrà ricominciare da una casa che, seppur dispendiosa in rapporto al suo reddito e considerando i prezzi degli affitti schizzati alle stelle con una domanda sempre crescente, potrà permettersi grazie al sostegno economico garantito dai servizi sociali.
Y.C.