“Il cappotto blu“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Un uomo ricorda con nostalgia il cappotto blu che aveva regalato alla sua regina, ma si rassegna al cambiamento e al mondo che va preso alla leggera. Una serata tra amici lo aiuta a ritrovare il buonumore.

IL CAPPOTTO BLU

Alla Benetton lo vidi, era ‘n vetrina.

Via Santa Croce. Mi fermai a vardallo.

Era speciale per la mi’ regina;

Gostava caro, ma io entrai a comprallo.

E vando al compleanno aprì ‘l pacchetto,

s’illuminò, ni sfavillaron l’occhi.

Ni stava anch’a ‘ppennello, era perfetto.

E le’ ‘na meraviglia con i fiocchi.

Vante foto, ‘on vel su’ cappotto blu.

Era d’una bellezza ch’un ce n’era.

En ‘ngomminate ma ‘un le vardo più.

Mi pigliérébbe ‘na tristezza nera.

Sape’ vant’è cambiata ‘un mi va giù.

Ma ‘l mondo va anche preso alla leggera.

Se ‘ppeperoni ti ritornan sù,

un par di rutti e caata mattiniera

ti fan torna’ a sentitti ‘ome ‘n bigiù.

Pe’ ringozzatti vando si fa sera.