IL BALLOCCIORONE
Noi s’era tutti secchi rifiniti,
e si coreva ‘ol panino ‘mmano;
lù aveva du’ gamboni insalsicciti,
tronfione ‘on l’occhialetti e anche rofiano.
Era sempr’a sede’col su’libbrino
e ‘un avea voglia di gioa’ ‘ppallone;
lu’ ci vardava ‘ol su’ sorisino,
con le ganasce da ballocciorone.
‘Un s’era bulli, ma ‘n popo’ spregiosi.
Il pataffione a volte stava ‘n porta,
e osava fa’ de’ttuffi, vergognosi.
‘Un c’arivava mai, neanche ‘na vorta,
e ‘cchiapponi per tera, rumorosi,
era ‘n fardello, ‘ome di trippa morta,
che spalmava ‘ggirelli sui cicciosi;
e noi a stianta’, da stronzi dispettosi.
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