
Un momento della conferenza stampa della Don Baroni (. foto Alcide
L’associazione Don Franco Baroni compie 40 anni e, nel ricordo di Don Franco Baroni – morì al Campo di Marte lunedì 20 maggio 1985 – fa tesoro del passato per guardare al futuro e per rilanciare un doppio appello fondamentale. “Aiutateci con la donazione gratuita del 5 per mille nella dichiarazione dei redditi e unitevi ai nostri volontari del sollievo per assistere chi, anziano o malato grave, attraverso le cure palliative in questo modo può scegliere di trascorrere il fine vita nella propria abitazione“.
A ricordare le tappe fondamentali dell’associazione ieri nella sede della Don Baroni in via Passaglia, conferenza stampa introdotta da Emanuela Gennai, è stato il presidente Paolo Mandoli: “Siamo partiti con l’iscrizione al registro nazionale del volontariato, nel 1995, e oggi siamo arrivati alla recente convenzione con l’Usl Toscana Nord Ovest del 2024, con attivazione di un servizio triennale“.
Il dottor Guglielmo Menchetti, del direttivo ha spiegato che l’obiettivo della Regione, a cui l’associazione si propone di dare concreta man forte, è quello di poter coprire lo svolgimento di cure palliative domiciliari 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 entro il 2026 in tutta la Regione. “I numeri dell’assistenza domiciliare palliativa nelal zona distretto della Piana dicono molto: dai 95 pazienti nel 2012 ai 595 nel 2024. Noi sosteniamo da sempre che “A casa è meglio““.
Per l’ingegner Roberto Enrico Paolini, segretario del direttivo della Don Baroni “si tratta di una vera e propria sfida se vogliamo aiutare chi soffre anche e soprattutto nella fase terminale della malattia. Perchè come diciamo e sosteniamo da 28 anni ’il nostro molto sarebbe nulla senza il poco di tanti“. La modalità più semplice è la firma del 5 per mille a favore della Don Baroni, poi offerte spontanee. Il nostro appello si rivolge anche al mondo dell’imprenditoria lucchese“.
A rilanciare l’invito a divenire nuovi “Volontari del sorriso“ è stato il vice presidente dell’associazione Giuseppe Del Carlo. “In particolare – ha detto – mi rivolgo ai giovani che adeguatamente formati attraverso un corso che inizierà prossimamente potranno assistere i malati facendo loro semplicemente compagnia, con incontri, passeggiate, momenti di svago“. Del Carlo ha anche sottolineato un passaggio importante: “Oggi la provincia di Lucca ha il primato negativo delle troppe associazioni rispetto agli abitanti e anche del più basso importo del 5 per mille all’associazione più ricca che raggiunge circa 65mila euro (Anffass, dato 2023) a fronte degli oltre 100mila destinati in altre province toscane. Nella nostra provincia ci sono ben 531 enti che si divideranno 1.325.644 euro del 5 oper mille del 2023. In sostanza – ha sintetizzato Del Carlo – calano i volontari, ma crescono le associazioni. Il mio appello è alle istituzioni che verifichino la validità delle finalità effettivamente perseguite da chi si candida a ottenere fondi, per non affievolire la forza di chi invece lavora con serietà“.
Laura Sartini