REDAZIONE LUCCA

Giacomo Tosi, "Inopportunità politica" secondo l'opposizione

La minoranza comunale di Lucca ha criticato l'opportunità politica della decisione di Giacomo Tosi di assumere la gestione del bar dello Stadio Porta Elisa, di proprietà comunale, poiché Tosi si è dimesso da consigliere comunale un minuto dopo l'assegnazione. Tosi ha spiegato che non poteva più conciliare l'impegno consiliare con la sua attività principale.

Giacomo Tosi, consigliere comunale dimessosi alcuni giorni fa e finito al centro delle polemiche e sotto le accuse del centrosinistra

"La decisione di Giacomo Tosi di assumere la gestione del bar dello Stadio Porta Elisa, di proprietà comunale, è assolutamente inopportuna - e questa mancanza di opportunità non viene certo meno perché, un minuto dopo l’assegnazione, Tosi si è dimesso dal suo ruolo di consigliere comunale".

Lo sostengono in una nota i consiglieri di opposizione (Pd, Lucca Futura, Sinistra con Lucca-Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca civica-Volt-Lucca popolare, gruppo misto) che prendono di mira il passaggio di consegne avvenuto nel gruppo di maggioranza di Difendere Lucca, dove Giacomo Tosi si è dimesso e al suo posto è subentrato Gino Simi.

Secondo la minoranza, le dimissioni sono da mettere in relazione con l’inizio della gestione di Tosi, che di professione fa l’imprenditore nel settore dei pubblici esercizi, del bar dello stadio.

"La categoria dell’inopportunità politica – aggiungono – prosegue, e arriva a toccare vette notevoli, proprio col tempismo utilizzato dall’ex consigliere Tosi per lasciare Palazzo Santini ottenuta la concessione del bar presente nel principale impianto sportivo del Comune. E qui la rilevanza è doppia: sia perché Giacomo Tosi era un consigliere comunale; sia perché Fabio Barsanti è assessore proprio allo sport, e quindi direttamente responsabile anche dei rapporti con tutte le società sportive del territorio".

Una ricostruzione definita totalmente infondata dallo stesso Tosi che spiega come da mesi non riuscisse più a conciliare la sua attività principale con l’impegno consiliare. "Per me è stato un onore questa esperienza – spiega – ma non potevo continuare. Più volte i consigli sono finiti alle 2 di notte e che alle 5 di mattino ero già al lavoro, i miei orari prevedono anche 12 ore dietro a un bancone del bar. Inizialmente ho creduto di poter riuscire a far coesistere le due cose, ma con il tempo è risultato impossibile. Ho seguito pochissimo i lavori della commissione Bilancio perché si svolgevano di mattina e non potevo proprio esserci, al presidente ho più volte scritto che potevo solo di pomeriggio".

Sul bar allo stadio (che è una attività accessoria rispetto al bar che Tosi gestisce da anni), l’ex consigliere comunale è perentorio.

"Quello che ho letto non sta in piedi – aggiunge – primo perché era da mesi che volevo lasciare il consiglio per i motivi di cui sopra; secondo perché il contratto del bar dello stadio l’ho sottoscritto con una società che non è la Lucchese. Quest’ultima, a cui ho chiesto informazioni mesi fa, durante l’estate ha affittato la gestione dell’hospitality e dei bar dello stadio a una società di Pisa, che però era interessata principalmente al business della hospitality e ha siglato con me un contratto di affitto di ramo di azienda per i bar".

"Non ho sottoscritto – concude Tosi – contratti con la Lucchese: i miei rapporti sono con questa società pisana".

F.V.