Chiusa una turbulenta fase congressuale, Fratelli di Italia è pronto alle sfide che attendono le politica lucchese nel 2024. Ne parliamo con uno degli esponenti di spicco a livello locale, il consigliere regionale Vittorio Fantozzi.
Il congresso ha davvero chiuso una fase della vita del partito anche segnata da forti tensione interne?
”Le tensioni interne ai partiti non interessano nessuno. In ogni caso non parliamo di scontro, ma di confronto, anche aspro come in ogni vero partito, che nella legittimazione congressuale di Lucca, dove finalmente ci siamo contati, trova largamente maggioritaria la linea della collegialità, della partecipazione e dell’ascolto del territorio“.
La conferma di Giannoni è anche una vittoria dell’area che fa riferimento a lei; adesso quali obiettivi vi ponete?
“Con Riccardo militiamo insieme da decenni, ancora prima che Giorgia Meloni ci guidasse nel movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Lui era e resta la persona giusta per il ruolo di Coordinatore. Con tutta umiltà posso soltanto definirmi l’interprete di una comunità, umana e politica al tempo stesso, che chiede di fare buona politica per il proprio territorio, quella che crea sviluppo, benessere, qualità dell’ambiente e quindi della vita. Gli obiettivi sono due, da un lato formare al meglio una classe dirigente capace di risolvere i problemi delle nostre comunità, dall’altro rafforzare ovunque il centrodestra e il civismo alternativo al Pd, perché solo uniti si vince e si governa“.
Nel 2024 ci sarò un importante turno elettorale con affaccio sulle regionali del 2025. Partiamo dalle europee...
“L’occasione è storica. La destra può avere un parlamentare europeo toscano, un interlocutore indispensabile considerando quanto le politiche comunitarie siano ormai vincolanti per materie rilevanti nella nostra regione come l’ambiente e l’agricoltura. Questa campagna, basata sui contenuti, ci aiuterà a preparare e vincere quella del 2025“.
E alle amministrative dove pensate possa essere possibile vincere?
“Siamo il primo partito e il centrodestra la prima coalizione in tutta la provincia, stando ai dati delle ultime politiche. Le amministrative sono tutta un’altra cosa ma spetta a noi consolidare questo vantaggio, scegliendo lo schema di gioco e le persone migliori in ogni contesto. Tornare a vincere a Capannori dopo Michele Martinelli, avendo in Matteo Petrini un candidato serio e preparato, suonerebbe la sveglia dal sonno profondo in cui il Pd ha gettato la nostra provincia, dalla Versilia alla Garfagnana“.
La bocciatura di Lucca a capitale della cultura non rischia di gettare un’ombra sull’amministrazione?
“Assolutamente no. La trasparenza e l’umiltà con la quale Pardini ha accolto la notizia, assumendosi la responsabilità del mancato risultato, dimostra lo spessore umano del sindaco e di chi gli sta intorno. È evidente che le scelte in questo ambito non sono assolute: pochi anni fa è stata scelta Pistoia ed è naturale che ci sia rotazione. Lucca la capitale della cultura la sta facendo nei fatti. Per la formalità e solo questione di attesa, ma averla liberata dal malgoverno del Pd mi pare già una nota di merito al valore“.
Fra.Me.