Essity, sindacati preoccupati "Private Label a rischio dismissione Vogliamo vederci chiaro"

Le sigle tuonano: "La neonata divisione non è più interessante. Serve un incontro con l’azienda"

Essity, sindacati preoccupati  "Private Label a rischio dismissione  Vogliamo vederci chiaro"

Essity, sindacati preoccupati "Private Label a rischio dismissione Vogliamo vederci chiaro"

"La private label, prodotti solitamente realizzati o forniti da società terze e venduti con il marchio della società che offre e distribuisce, di Essity a rischio dismissione". Lo affermano i sindacati Slc Cgil Lucca e Fistel Cisl Toscana che in una nota ribadiscono la necessità di convocare un tavolo in Regione e di attivare le istituzioni locali. "E’ emerso all’incontro nella sede di Associazione Industriali. Questo è il possibile futuro di fronte al quale si possono trovare i dipendenti italiani dei tre stabilimenti dislocati tra Lucca e Collodi". Ma secondo i sindacati c’è una novità. "Nella riunione del comitato aziendale Europeo, lo stesso Ceo di Essity, incalzato dalle molte domande ricevute dal nostro delegato italiano – dichiarano i sindacati - alla fine avrebbe confermato che la neonata divisione Private Label, per la quale era stata presentata un piano industriale definito strategico, non è più interessante per Essity, perché il gruppo preferirebbe concentrarsi sui comparti Brand (prodotti col marchio di proprietà di Essity), medical care (cerotti e bendaggi) e personal care (pannolini) perché giudicati a più alta redditività economica".

"Simili dichiarazioni aprono per noi – prosegue il documento - un problema enorme, perché determinano incertezza per la stabilità dell’occupazione e il mantenimento in attività degli stabilimenti stessi. Anche la fabbrica di Altopascio è coinvolta dalle preoccupazioni, poiché di fronte ad una dismissione, si ritroverebbe l’unica realtà produttiva in Italia col 50% della produzione destinata all’estero: sarebbe una posizione debole per sentirsi garantiti. La notizia ha generato timori e perplessità e la reazione è stata quella di un incremento delle iniziative di protesta, con gli scioperi e la richiesta alle istituzioni locali e alla Regione di convocare urgentemente tutte le parti per un incontro congiunto con l’azienda, perché è necessario vederci chiaro nell’interesse di tutti e fare chiarezza".

Questo è il problema più impellente in questo momento. Poi l’altro aspetto, quello del contratto integrativo. Cgil e Cisl affermano: "C’è un atteggiamento inaccettabile da parte di Essity: l’azienda conferma una proposta economica sicuramente più bassa rispetto a quella fatta dagli altri gruppi industriali nel distretto cartario".

Massimo Stefanini