Il dolore della Valle: la terra di invasi e centrali idroelettriche piange i morti di Bargi

La tragedia sul bacino artificiale di Suviana nel vicino Appennino bolognese ha scosso profondamente la Garfagnana e la Media Valle del Serchio. Il dolore di Taglisacchi

Lucca, 11 aprile 2024 – “A nome di tutti i sindaci della Garfagnana mi stringo alle comunità emiliane colpite dall’incidente che si è verificato nella giornata di martedì nella centrale idroelettrica di Bargi, sul bacino artificiale di Suviana nel vicino Appennino bolognese".

La notizia del grave incidente per dei lavori di manutenzione ha colpito profondamente anche la Garfagnana, anch’essa terra di invasi e di centrali idroelettriche e una delle zona maggiormente produttrici di energia idroelettrica a livello toscano e nazionale. Per questo il presidente dell’Unione Comuni, Andrea Tagliasacchi, ha espresso vicinanze all’Emilia scossa da una tragedia immane.

I due versanti appenninici sono vicini in linea d’area e si rassomigliano per caratteristiche morfologiche, geografiche e antropiche e nell’ultimo secolo per la importante produzione di energia idroelettrica. La costruzione di invasi ha creato numerosi laghi artificiali, cambiando anche l’aspetto paesaggistico, da una parte con la sommersione di vallate e addirittura abitati come il famoso Fabbriche di Careggine dalla fine degli anni Quaranta ‘nascosto‘ nel lago di Vagli e dall’altra con l’utilizzo a fini turistici e per la pesca sportiva di questi laghi incastonati fra le Apuane e l’Appennino, come il lago di Gramolazzo, che oggi rappresenta un modello sotto l’aspetto della valorizzazione del territorio.

Per avere un esempio di come il paesaggio garfagnino sia stato modificato in relazione all’utilizzo dell’energia idroelettrica ricordiamo che tutti i suoi laghi sono di origine artificiale, scendendo da nord verso sud, Vicaglia, Gramolazzo, Vagli, Pianacci di Villa Collemandina, Pontecosi, Isola Santa, Trombacco, Fabbriche di Vallico, Borgo a Mozzano, Vinchiana. Tali impianti sono importanti anche per l’utilizzo plurimo della risorsa idrica. Infatti le acque invasate nelle dighe, oltre ad essere utilizzate per la produzione di energia elettrica, vengono utilizzate dai gestori del Servizio idrico integrato per usi potabili e dai Consorzi di bonifica regionali per usi irrigui. Gli invasi gestiti da Enel Green Power sono inseriti nel cosiddetto reticolo strategico e nel periodo estivo le decisioni sulla loro gestione vengono assunte nell’ambito di riunioni periodiche dell’Osservatorio delle risorse idriche istituito presso l’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale.

Per quanto riguarda l’Asta del Serchio (Alta e Media Valle) Enel Green Power gestisce 11 dighe, 12 centrali, 35 opere di presa, circa 80 km tra gallerie di adduzione e derivazione. Per la produzione elettrica della Toscana il contributo dell’idroelettrico è intorno al 10% suddiviso nei due Bacini idrografici dell’Arno e del Serchio. Per quest’ultimo le acque vengono invasate principalmente nel serbatoio di Vagli per un totale complessivo di circa 29 milioni di metri cubi.