
Non c’è inversione di tendenza. Anzi. I numeri “lucchesi“ che identificano le violenze contro le donne sono al moltiplicatore. Li svelerà la Luna, centro antiviolenza, da anni in prima linea in questa battaglia tutta in salita, nel corso della conferenza stampa in vista della giornata dedicata. Ma il trend, mediamente intorno alle 2-300 donne accolte ogni anno al Centro, è già drammaticamente scritto.
“La tendenza dei casi di maltrattamento è in aumento – fa sapere Daniela Caselli, da sempre anima e cuore del Centro antiviolenza Luna –. Su tanti fronti sono stati fatti passi avanti. Anche a livello normativo si sta muovendo qualcosa di molto positivo e, in generale, oggi la parola della donna vale di più, è maggiormente presa in considerazione sin da subito. Non è un caso che oggi possiamo raccontare storie con il lieto fine, in cui finalmente il cerchio si chiude. Di positivo c’è anche il riconoscimento della violenza assistita, quella sui minori, che fino a qualche tempo fa non si sapeva nemmeno cosa fosse“. Tanti passi avanti, grazie anche al Codice Rosa, come ricorda Daniela Caselli, ovvero il percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate. Eppure pare non ci sia modo di arginare quella folle rabbia omicida. C’è un errore di fondo?
“C’è sicuramente una distanza da colmare tra il diritto scritto e quello effettivamente fruibile – spiega la referente del centro Luna – . Perchè purtroppo spesso ci sono tanti modi di interpratare una stessa legge. E poi c’è sempre il problema delle lungaggini sul fronte processuale“. Il percorso a cui si affaccia chi si rivolge al Centro Antiviolenza è quello di uscire dalla spirale di violenza ma anche quello, spesso non meno complicato, di riallacciare i ponti con la società, di trovare casa, lavoro, vita. C’è un dato fondamentale che anche quest’anno trova conferma. Sono sempre meno le denunce ritirate. Inoltre nel 2020 erano state il 17% le donne che avevano seguito un percorso al “Cav“ e avevano denunciato il proprio carnefice, diventate il 19% nel 2021 e cresciute fino al 30% nel 2022. Il supporto del centro antiviolenza dimostra, nei numeri, di infondere il coraggio che serve per imprimere la svolta. C’è anche un messaggio importante che, stavolta, è diretto alle donne e che arriva dall’ex Provveditore, Donatella Buonriposi.
“Vogliamo dire alle ragazze di non andare a incontri con il proprio ragazzo o ex dopo liti e discussioni, perchè corrono un alto rischio? Tentiamo di fare sicurezza perché i nostri giovani – sottolinea Buonriposi – non hanno più il senso del limite e come insegniamo loro di non mettere il dito nella presa perché rischiano di prendere la corrente così semplicemente dobbiamo insegnare la percezione del rischio, molto alto, che corriamo ad andare a questi incontri, si rischia di essere fulminate! Quindi non andate e informate un familiare. In questi casi non esiste il bravo ragazzo“.
Laura Sartini