REDAZIONE LUCCA

Economia e Spiritualità tira le somme della nona edizione

La nona edizione del Festival "Economia e spiritualità" a Lucca promuove un dialogo tra mercato e spiritualità, con un appello per superare il capitalismo come religione e riscoprire le radici di economia e spiritualità della Toscana.

La Toscana ritorni a essere luogo dove mercato e spiritualità trovano un fecondo cammino comune, come già avvenuto durante l’Umanesimo e il Rinascimento. E le tre grandi religioni abramitiche - ebraismo, islamismo e cristianesimo - diano vita ad una alleanza sociale. Due appelli - lanciati, rispettivamente, dall’economista Luigino Bruni e da padre Guidalberto Bormolini - giungono dalla nona edizione del Festival “Economia e spiritualità”, che si è svolto dal 23 novembre al primo dicembre tra Prato, Lucca, Scandicci, Pisa, Capannori e Pescia, promosso dalle associazioni Ricostruire la vita e Teatro di Verzura con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Lucca e il patrocinio della Regione.

Diciannove incontri con studiosi, ricercatori sul campo, artisti, testimoni, che hanno sviscerato il tema di quest’anno, “Il capitalismo come religione”. In un’epoca in cui l’economia di mercato sembra ergersi come padrone incontrastato delle vite di tutti, fino a farsi – appunto – religione, è indispensabile individuare alternative possibili, per superare le illusorie promesse di felicità di una economia concentrata sul piacere materiale e psicologico dei singoli individui e (ri)scoprire la dimensione globale e comunitaria – spirituale, appunto – del genere umano. Apertosi a Prato sabato 23 novembre, il Festival si è chiuso domenica primo dicembre a Lucca con un confronto tra gli economisti Mario Biggeri (Università di Firenze), Giulio Guarini (Università della Tuscia), l’antropologo e studioso di spiritualità padre Guidalberto Bormolini e l’economista Luigino Bruni, presidente del comitato scientifico alla guida del festival stesso. “La Toscana di oggi è molto legata al turismo e all’arte – ha sottolineato lo stesso Bruni al termine dei lavori – ma in passato è stata una grande terra di economia e spiritualità. Mi auguro che queste radici vengano riscoperte“.