"E’ urgente un cambio di passo" Anche Fosciandora boccia il nuovo piano sanitario regionale

Il sindaco Lunardi: "Le recenti e nuove linee guida riguardo i servizi di emergenzaurgenza e assistenza primariacontinuità assistenziale si configurano di fatto come nuovi tagli ai servizi".

"E’ urgente un cambio di passo"  Anche Fosciandora boccia  il nuovo piano sanitario regionale
"E’ urgente un cambio di passo" Anche Fosciandora boccia il nuovo piano sanitario regionale

Il comune di Fosciandora si trova in Garfagnana a pochi km dal capoluogo Castelnuovo e dista, dunque, pochi minuti dal pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce, per l’esattezza 6 km per una percorrenza media di circa 10 minuti. Di contro, però, i 565 abitanti dislocati nelle sette frazioni montane che ne compongono il territorio non hanno particolari presidi di primo soccorso in loco, ad eccezione dell’ambulatorio del medico di famiglia, il martedì e il giovedì, e la farmacia aperta 36 ore la settimana.

Il servizio di 118 è affidato alla Misericordia di Castelnuovo, con un riferimento locale di alcuni abitanti che prestano la propria opera di volontariato nella Confraternita stessa. Così racconta il sindaco di Fosciandora al suo terzo mandato, Moreno Lunardi, eccellente conoscitore della realtà che vive giornalmente la sua comunità e ben consapevole di tutte le criticità che questa si trova ad affrontare nel soddisfare i propri bisogni primari, come quelli dell’adeguata assistenza sanitaria. Una cognizione di causa tanto preoccupante che la scorsa settimana, con i consiglieri della sua amministrazione, ha deciso di dedicare al tema un’intera seduta del consiglio comunale.

"Le politiche regionali di accorpamento in 3 maxi Usl, di concentrazione delle risorse in pochi centri ospedalieri di eccellenza e poli universitari, nonché le maggiori spese legate alla pandemia, di fatto, hanno provocato l’impoverimento dei plessi e dei servizi sanitari nelle zone interne - spiega nella sua lucida disamina Lunardi - . La problematica delle liste di attesa sempre più lunghe, anche per prestazioni ordinarie, costringe i pazienti a spostamenti in altri territori per visite e diagnostica, o più semplicemente li porta a rivolgersi alle strutture private che, ormai con servizi sempre più diffusi, diventano sostitutive dei servizi sanitari pubblici, con costi aggiuntivi a carico dei cittadini. L’emergenza sanitaria poi, ha aggravato e acuito le problematicità legate all’organizzazione del servizio sanitario locale, rendendo evidente la necessità di un urgente cambio di passo, pena l’estinzione della sanità pubblica in Valle del Serchio".

"La mancanza strutturale di personale medico, infermieristico e di operatori tecnici - aggiunge - è sotto gli occhi di tutti, come è evidente che la funzionalità dei servizi non può essere garantita. Emblematica la situazione del Pronto Soccorso, non più accettabile, con affollamenti, attese lunghissime, continua carenza di personale".

"Gli operatori sanitari di tutti i reparti operano in condizioni di sovraccarico di lavoro e tensione, con rischi per loro stessi e per i pazienti - prosegue - . Le recenti e nuove linee guida della Giunta Regionale Toscana riguardo i servizi di emergenzaurgenza e assistenza primariacontinuità assistenziale si configurano di fatto come nuovi tagli ai servizi, con sostituzione in determinate circostanze del personale medico con infermieri professionalizzati, nonché con l’eliminazione in alcuni territori della guardia medica in orario notturno. Tutto questo - conclude il sindaco - rischia di inasprire le differenze territoriali e penalizzare le aree periferiche come la nostra".

Fiorella Corti