"Due Papi, Quattro Cardinali: Il Bilancio della Chiesa Lucchese"

L'articolo esamina la storia della Chiesa lucchese, che ha prodotto un Papa, due quasi-Papi e due cardinali sconfitti per un pugno di voti. La tradizione della città e la fede diffusa hanno contribuito a questo risultato, che rimane comunque rilevante.

Due Papi, forse quattro e due quasi-Papi, entrati in Conclave da favoriti e superati per un pugno di voti o sopraffatti da motivi politici. Il bilancio della Chiesa lucchese, senza guardare all’alto numero di cardinali espressi, è sicuramente rilevante. Merito della tradizione della città che ha sempre vantato un rapporto particolare con la Chiesa, alimentandolo con tante vocazioni, soprattutto tra le sue nobili famiglie e con una fede diffusa.

L’unico vero Papa lucchese rimane Lucio III, alias Ubaldo della nobile famiglia degli Allucingoli, nativo di Lunata e vissuto a Lucca nel palazzo che si affaccia tra via S.Croce e piazza Bernardini. Un Papa giunto tardi al soglio pontificio, nel 1181, a oltre ottanta anni di età, ma che nei suoi quattro anni di regno promosse la terza crociata contro gli infedeli, varando il Tribunale dell’Inquisizione contro gli eretici e venendo cacciato da Roma da parte del popolo romano e costretto all’esilio a Verona.

Primo Papa “lucchese“ benché di adozione, fu Anselmo da Baggio, divenuto poi Papa Alessandro II, di origine milanese ma, all’epoca dell’elezione, vescovo di Lucca, carica a cui non rinunciò nemmeno dopo l’elezione al soglio pontificio. Fu lui, già nelle vesti di Capo della Chiesa, ad inaugurare solennemente la nuova cattedrale di S.Martino nel 1070. Amico della contessa Matilde, ebbe sempre un occhio di riguardo per la “sua“ Lucca regalandole privilegi e onori. Memorabile rimase la giornata dell’annuncio della sua inaspettata elezione, al termine di una messa da lui officiata nella chiesa di Monte S.Quirico nel settembre del 1061 che colse impreparato il popolo lucchese, ma che immediatamente gli riservò i più alti onori. Nei suoi dieci anni di regno, dovette fronteggiare l’ostracismo dell’imperatore, che non lo riconobbe e che al suo posto nominò l’antipapa Onorio II.

Ma prima di loro ci furono altri due Papi, riconducibili a Lucca, ma di cui non ci sono conferme assolute: Lucio I, il cui mandato durò meno di un anno nel 253 e S.Eutichiano di Luni nel 275 per otto anni. Non era lucchese Tommaso Parentucelli, poi dal 1447 Papa Niccolò V, nativo di Sarzana, ma venuto a vivere e a studiare a Lucca negli anni della giovinezza. Tre soli voti mancanti impedirono al cardinale garfagnino, Pietro Campori di Castelnuovo, di diventare Papa al Conclave del 1621 che poi gli preferì Alessandro Ludovisi, il futuro Gregorio XV, relegandolo al ruolo di vescovo di Cremona. Ci fu un vero e proprio derby lucchese nei due conclavi del 1667 e 1670. Il cardinale Girolamo Buonvisi, della nobile famiglia cittadina, entrò da favorito, ma fu sconfitto dagli eventi, il serrato braccio di ferro tra le potenze francesi e spagnole, che pretendevano un loro “uomo di fiducia“.

Ma negli stessi due conclavi non ce la fece nemmeno l’oriundo Giambattista Spada, nato da genitori lucchesi in Francia, a cui fu preferito Emilio Bonaventura Altieri, Papa Clemente X che lo farà poi Patriarca di Costantinopoli. Tra i due “litiganti“, il terzo…